Lodi – I cinque operai che componevano la squadra che lavorava nel cantiere dove è deragliato il Frecciarossa, per un disastro che ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre trentuno, sono stati iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni colpose. Sono molte le domande che attendono risposta e ci si chiede perché quello scambio non si trovava nella giusta posizione, perché il sistema centrale non lo ha rilevato indicando invece il “giusto tracciato” al personale del Frecciarossa 9595 Milano-Salerno piombato in quel punto a trecento all’ora per poi deragliare.
Le risposte dovranno darle i giudici e gli agenti di Polfer che stanno raccogliendo gli elementi per definire l’esatta dinamica dei fatti avvalendosi anche della ricostruzione tridimensionale del luogo dell’incidente, come già avvenuto due anni fa in occasione del deragliamento del treno a Pioltello.
A questo proposito stanno lavorando i tecnici del Noif, il Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer.
Un particolare che dovrà essere chiarito è la mancata segnalazione del sistema di rilevamento dei binari “per dritto” e non “di svio”, che avrebbe fermato il treno prima. Lo scambio – il cosiddetto “punto zero” – avrebbe dovuto infatti avere gli “aghi” dei binari posizionati sul “corretto tracciato” e invece li aveva posizionati in “svio a sinistra”. A contatto con lo scambio la carrozza n.1, dove si trova la motrice, è praticamente decollata, impattando contro un carrello che si trovava su un binario di ricovero, e poi contro una palazzina di manutenzione.
Dalla cabina di pilotaggio, sventrata, i corpi dei due macchinisti sono stati proiettati fuori a 200 metri di distanza.
Sentiti come testi, gli operai avrebbero detto di non aver terminato il lavoro completamente, ma di aver rimesso lo scambio in ordine e che il binario dagli agenti di manutenzione era stato restituito regolarmente a quelli di movimentazione. Secondo quanto si è saputo, in questo modo la centrale di Bologna non avrebbe potuto constatare l’anomalia.
Non ci sono per ora previsioni sui tempi in cui potrà essere ripristinata la linea dei treni alta velocità per il fatto che l’area è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Lodi. Fino a quando non sarà disposto il dissequestro Rfi non potrà iniziare i lavori di ripristino che riguardano fra l’altro i binari per una lunghezza di circa un chilometro. Anche la rete aerea che è stata divelta.