Voghera (Gadi Luzzatto per Moked del 13.12.19) – Approfittando del risveglio delle coscienze che sembra prendere il sopravvento, e apprezzando le grandi manifestazioni di piazza contro la violenza verbale in politica e il discorso d’odio, non sembra un esercizio inutile rendere visibili all’opinione pubblica almeno alcuni dei luoghi virtuali e reali nei quali quella violenza verbale e quel discorso d’odio si fanno più manifesti. Aggiungo che, nell’assumere le scomode vesti di censore (una funzione che è spesso propria di chi esercita il potere e vive nella sua ombra, quindi funzione antipatica per eccellenza nella quale non mi sento molto comodo) mi propongo di individuare e indicare almeno alcune delle espressioni d’odio, smascherandole come fasulle e pericolose. Si sta infatti affermando una subcultura che pretenderebbe di sostenere nel nome della libertà di parola anche le tesi più assurde, false e foriere di problemi per la società. Si tratta di un pericolo emergente, che diffonde concetti spacciandoli per reali mentre sono privi di qualsiasi fondamento. Per questo motivo vanno smascherati e condannati. Oggi mi voglio occupare di un giornale online piemontese che si titola in caratteri gotici “Alessandria Oggi”. Il Bollettino della Comunità ebraica di Milano l’ha giustamente attaccato nei giorni scorsi per aver pubblicato un articolo nel quale si condannava la politica economica del governo addebitandola a ipotetiche origini ebraiche del ministro Gualtieri, che opererebbe su mandato di George Soros proprio in quanto ebreo. Il direttore del giornale, Andrea Guenna, risponde con un articolo che è un vero e proprio distillato di antisemitismo. Poiché non c’è niente di peggio di un antisemita che afferma di non esserlo, credo sia il caso di iniziare proprio dai fondamentali, non tanto per cercare di convincere un individuo con il quale non intendiamo relazionarci, ma per rendere palesi almeno alcune delle dinamiche che rendono pericoloso il suo discorso d’odio, in questo caso antisemita. Vediamo solo alcuni di questi elementi:
1. “Tutto il mondo sa che nell’ambito della finanza gli ebrei sono presenti massicciamente”: complimenti vivissimi. Si tratta del primo e più diffuso fra i pregiudizi antisemiti, totalmente destituito di fondamento e radicato nell’intransigentismo cattolico come nei fondamenti ideologici dell’antisemitismo che oggi chiamiamo di sinistra.
2. “Il sottoscritto ha un’antenata ebrea”: fantastico! Si tratta di uno dei grandi classici: io non sono antisemita perché ho amici ebrei e perché sono di origini ebraiche. La versione aggiornata suona: io non sono antisemita perché amo Israele. Guenna aggiunge a questo una perla inarrivabile: secondo il giornalista il suo cognome sarebbe di origine sumera (non osiamo dubitarne), e “gli Ebrei sono Sumeri”. E’ chiaro che nella rete si può scrivere e affermare qualsiasi corbelleria e basta avere l’accortezza di dargli una veste accettabile per trasformarla in verità.
3. “Quando scriviamo che Soros è ebreo, non vogliamo stigmatizzare un bel niente ma sottolineare il fatto che lui ed altri deputati europei, in gran parte ebrei, sono legati da un rapporto di comunanza di intenti”: evviva, un crescendo senza fine. Caro il mio giornalista, la cosiddetta “comunanza d’intenti” non è altro che il classico dei classici di tutte le letterature antisemite, cioè la teoria del complotto giudaico, perorata da un diffusissimo falso storico, i “Protocolli dei Savi di Sion”, che oltre cento anni fa sostenevano le sue medesime tesi educando all’odio intere generazioni di europei, e sappiamo com’è andata a finire.
4. “Quando scriviamo che non se ne può più perché gli ebrei sono sempre fra i piedi, non vogliamo offendere nessuno”: grazie mille, ma non sembra proprio. È al contrario evidente che il giornalista (peraltro ossessionato dagli ebrei che fa comparire in ogni dove nel giornale da lui diretto) è profondamente convinto che gli ebrei siano un corpo estraneo nella società italiana ed europea, che siano in combutta fra loro perseguendo fini ostili e divergenti rispetto all’interesse del nostro paese e che vadano per questo smascherati. Le diamo una notizia, signor Guenna: lei è un antisemita vero. Nel contempo segnaliamo ai pochi che ci leggono che il giornale Alessandria Oggi quando si occupa di ebrei e di antisemitismo manipola la realtà, diffonde falsità e contribuisce ad alimentare quel linguaggio d’odio contro il quale la parte migliore della società civile si sta finalmente ribellando.
Gadi Luzzatto Voghera, Direttore Fondazione CDEC (nella foto)