Torino (Giulia Giraudo) – E fanno tre i grillini a lasciare il proprio gruppo in consiglio comunale. Dopo Deborah Montalbano e Marina Pollicino ieri è stata la volta di Aldo Curatella che ha dato le dimissioni dal Movimento 5 Stelle per approdare nel gruppo misto. Il motivo è sempre lo stesso: “Non era questo il Movimento – ha detto Curatella -, non erano queste le finalità che ci si prefiggeva e non è più possibile restare all’interno di un contenitore che ha solo l’intestazione originaria ma è ormai quanto di più lontano si possa immaginare. Nel 2009 – spiega – dopo anni di vuoto politico, riconobbi in un piccolo gruppo di persone una forza politica alternativa che poneva al centro delle proprie azioni le persone, indipendentemente dalla loro estrazione. Una forza politica che nel motto ‘uno vale uno’ non voleva indicare che uno vale l’altro ma che ciascuno contava, in modo orizzontale, per portare poi avanti azioni politiche discusse e valutate nel merito e non basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati”.
Curatella osserva che “nonostante in questi ultimi periodi abbia cercato di portare avanti le tematiche che sin dalle origini hanno caratterizzato il Movimento 5 Stelle a Torino, dopo un lungo periodo di riflessione e valutazione, mi trovo a rendermi conto che alla fine quel Movimento nato da pochi nel 2009 non esiste più”. Per il consigliere “non è più possibile discutere nel merito delle problematiche dei cittadini, soprattutto se questo vuol dire mettere in evidenza le gravi mancanze e i gravi problemi creati da chi ricopre un ruolo rilevante ma intoccabile”. E conclude osservando che “manca purtroppo una visione strategica di cosa si voglia far diventare la città e forse anche il Paese, o almeno questo viene mostrato esternamente”.
Così la sindaca Chiara Appendino perde un altro consigliere e vede assottigliarsi ulteriormente la propria maggioranza. A questo punto il gruppo pentastellato si riduce a soli 21 componenti (più la sindaca), mentre le minoranze contano complessivamente 19 consiglieri. Ora, a un anno e mezzo dalla fine del mandato, sarà sempre più difficile per la prima cittadina portare avanti il proprio programma, soprattutto per la difficoltà già dimostrata in questi mesi di garantire il numero legale in aula.
Il malessere di Curatella all’interno del Movimento affonda le proprie radici nella battaglia, condotta in solitaria, sulle conseguenze del 5G per la salute. Si tratta in sostanza della prossima introduzione a Torino della tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione (5G) che potrebbe dar luogo a nuovi scenari di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza che saranno emessi in bande di frequenza (694-790 MHz, 3,6-3,8 GHz e 26,5-27,5 GHz) diverse da quelle utilizzate attualmente per la telefonia mobile (da 800 MHz a 2,6 GHz). Uno degli aspetti di particolare novità del 5G consiste nel fatto che non sarà finalizzato solo alla comunicazione tra persone, ma anche al cosiddetto “Internet delle cose”, in cui vari dispositivi wireless comunicano direttamente tra loro, utilizzando in particolare onde elettromagnetiche di frequenza appartenente alla banda 26,5-27,5 GHz indicate spesso come “onde millimetriche” anche se quest’ultime corrispondono più precisamente alle frequenze comprese tra 30 e 300 GHz (lunghezze d’onda comprese tra 1 e 10 mm). Onde elettromagnetiche di così elevata frequenza, durante la loro propagazione, non riescono a penetrare attraverso gli edifici o comunque a superare ostacoli, ed inoltre vengono facilmente assorbite dalla pioggia o dalle foglie. Per questo motivo sarà necessario utilizzare, in maggiore misura rispetto alle attuali tecnologie di telefonia mobile, le cosiddette small cells, aree di territorio coperte dal segnale a radiofrequenza le cui dimensioni, che possono andare da una decina di metri (indoor) a qualche centinaio di metri (outdoor), sono molto inferiori a quelle delle macrocelle che possono essere estese anche diversi chilometri. Ciò comporterà l’installazione di numerose antenne e questa “proliferazione di antenne” sembra essere una delle principali cause di preoccupazione da parte del consigliere ex grillino Curatella.