Piossasco (Gianni Giacomino per La Stampa) – È stata ammazzata a fucilate la femmina di lupo ritrovata ieri mattina in regione Albere Nuove, nelle campagne di Piossasco. Nella carcassa i veterinari del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Torino hanno riscontrato il segno di tre fori di pallettoni da fucile. E così è successo quello che tutti temevano: il bracconaggio. All’alba il proprietario del fondo dove è stata rinvenuta la carcassa ha allertato Alessandro Bassignana, dirigente venatorio e responsabile regionale del dipartimento Ambiente di Fratelli d’Italia, che ha poi chiamato i funzionari della Città Metropolitana e ora avverte: “La presenza del lupo e la sua gestione si è trasformata in un problema talmente serio che non può più essere delegata ad un Parco. È ora che se ne faccia carico la politica coinvolgendo tutti gli attori”. Che si dividono tra animalisti, cacciatori e allevatori, ognuno con una visione differente di come regolare la presenza del formidabile predatore. “Non si deve arrivare a sparare – sbotta l’assessore regionale Fabio Carosso –. Ora metteremo a confronto i responsabili di Life Wolf Alps con cacciatori e allevatori che, in tempi rapidissimi, dovranno cercare una soluzione condivisa per gestire un animale tutelato, che però crea molti problemi agli allevatori”. Ieri la persona che ha dato l’allarme avrebbe visto altri tre esemplari, sempre di colore grigio, allontanarsi nella pianura dove i predatori scendono in cerca di cibo. I veterinari hanno appurato che si trattava di un animale in buona salute, del peso di circa 27 chili. “Dagli esami autoptici potranno emergere indizi a carico del responsabile – dice un esperto della Città Metropolitana”.
“È un fatto increscioso rispetto al quale le autorità mi auguro faranno luce – riflette Fabrizio Galliati, al timone della Coldiretti Torino –. Facciamo notare da tempo la mancata gestione da parte dello Stato di un carnivoro in cima alla catena alimentare. È assolutamente necessario riprendere il piano lupo, ora fermo in conferenza Stato-Regioni, che se approvato nella sua integrità potrebbe limitare episodi di bracconaggio”. “Il lupo è una specie super protetta e chi decide di sparargli è un criminale – sbotta sdegnato Roberto Piana, vice presidente della Lega Anti Caccia Piemonte – se sarà scoperto ci costituiremo parte civile chiedendo i danni. La gente deve capire che il lupo non rappresenta un pericolo per l’uomo ed è l’unico controllore della proliferazione dei cinghiali”