Alessandria – Ieri in Piazza Vittorio Veneto, alla Caserma “Scapaccino”, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Alessandria, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della “Stanza Audizioni Protette”, realizzata in collaborazione con l’associazione Soroptimist International di Alessandria all’interno degli uffici del Comando Stazione Carabinieri di Alessandria Principale. All’inaugurazione hanno partecipato anche il presidente della Soroptimist International di Alessandria, Dr.ssa Rosa Mazzarello Fenu, e la Dr.ssa Luciana Lucianò, che hanno offerto, per conto dell’Ente e a titolo personale, il loro decisivo contributo alla realizzazione della “stanza”.
Sin dal 1968 il Soroptimist International di Alessandria promuove i diritti umani e il potenziale delle donne, sostiene l’avanzamento della condizione femminile e crea opportunità per trasformare la vita delle donne attraverso la rete globale delle socie e la cooperazione internazionale al motto di “a global voice for women”.
A seguito delle recenti evoluzioni normative nell’ambito della tutela delle cosiddette “fasce protette”, rientranti nella nuova normativa del cosiddetto “Codice Rosso” ex Legge 69/2019, entrata in vigore lo scorso mese di agosto, il Comando Stazione Carabinieri di Alessandria Principale ha registrato un sensibile incremento delle indagini, caratterizzate dalle cosiddette “audizioni protette” su delega dell’Autorità Giudiziaria, che vedono sempre più frequente il coinvolgimento, come testimoni e/o vittime, minori o soggetti comunque appartenenti alle cosiddette fasce deboli.
L’attività, delegata prevalentemente dall’Autorità Giudiziaria alessandrina ma anche da altre Procure del territorio nazionale, in base al summenzionato dettato normativo prevede che l’audizione debba essere effettuata entro pochi giorni dall’iscrizione nel Registro Generale delle Notizie di Reato. In tal caso, il personale dell’Arma preposto a tali incombenze, oltre a dover espletare la peculiare attività di polizia giudiziaria, deve relazionarsi con personale specializzato anche di altre Istituzioni/enti/amministrazioni, quali psicologi, neuropsichiatri infantili e assistenti sociali.
Il tutto deve avvenire all’interno di un ambiente idoneo e con caratteristiche non direttamente riconducibili ad un tipico ufficio di polizia.
Le vittime di situazioni di violenza di genere avranno così un ufficio dedicato alla loro “audizione protetta”, che nell’aiutarle a riconquistare la dignità e la serenità perdute, consentirà loro di avere uno spazio “dedicato” ove poter denunciare gli abusi, le violenze e le vessazioni subite, in un contesto anche ambientale il più possibile confortevole ed accogliente, in grado di ospitare anche minori in tenera età.