Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e stavolta devo occuparmi di cattivi odori. Li ho sentiti mercoledì quando ho imboccato in auto la tangenziale nord sul Tanaro allo svincolo degli Orti. La puzza era tanta e, lì per lì, pensavo che, portata dal vento, provenisse dalla Pederbona di Spinetta, dalle parti del Bormida, dove ogni tanto scaricano il letame di maiale della Barabino di Torre Garofoli. No, era il depuratore sul Tanaro, poco distante da lì, completamente in tilt per cui non depurava niente ma buttava fuori di tutto. Da giorni la gente della zona è barricata in casa con finestre e porte rigorosamente chiuse per non fare entrare il tanfo. Mi si dice che sono ormai due settimane che, al quartiere Orti, la situazione è questa. Ma non è solo l’odore insopportabile a rendere la vita difficile ai residenti, perché anche i pescatori del Tanaro da giorni non prendono un pesce a causa della schiuma di superficie scaricata dall’impianto. In conseguenza di tutto ciò è scattata la denuncia in Procura di Amag da parte di Arpa tramite il direttore dottor Alberto Maffiotti. Si parla di sversamento di scarichi non conformi nel Tanaro causati da un trattamento idrico insufficiente. Il “colpevole” è il depuratore di Amag Reti Idriche, di cui amministratore unico è Mauro Bressan (nella foto), che non ha mai funzionato a dovere. Per questo motivo, dal 30 settembre al 4 ottobre saranno effettuati interventi di manutenzione straordinaria. Naturalmente si tende ad alleggerire le responsabilità dell’ente pubblico e si parla – tanto per cambiare – di condizioni climatiche che hanno favorito la fermentazione incompleta dei fanghi. La verità è che è stato realizzato male e piazzato nel posto sbagliato perché, come sanno in molti, avrebbe dovuto essere realizzato sul Bormida dalle parti di Spinetta Marengo. E non c’entra niente l’ipotetico allacciamento di un collettore della fognatura di Spinetta che, in verità, c’è solo in parte in quanto un tubo è stato collegato ma l’impianto non è abbastanza potente per gestirlo ed ora per rimetterlo a posto bisogna tirar fuori qualche milioncino. Un altro capolavoro di Mauro Bressan che, oltre a fare dei debiti che non c’erano prima e che si potevano evitare solo con una corretta amministrazione, ha anche realizzato e pagato un impianto che non serve. Tanto i comunisti come lui spendono i soldi degli altri in nome del principio rivoluzionario per il quale “quello che è mio è mio e quello che è tuo è mio”.
E io pago.