di Andrea Guenna – Al G7 di Biarritz è successo qualcosa. Anzi, due cose: la prima è che il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (nella foto a lato mentre fraternizza con Giuseppe Conte), in una conferenza stampa prima dell’apertura dei lavori, ha detto:“Il presidente Giuseppe Conte è stato uno dei migliori esempi di lealtà in Europa. È sempre difficile difendere gli interessi nazionali e trovare soluzioni europee ma su di lui posso dire soltanto cose positive. E poi ha un gran senso dell’umorismo”; la seconda è che Conte, forte di questa dimostrazione di stima – rara per un politico italiano all’estero – evidentemente sull’onda dell’entusiasmo, ha fatto lo “sborone” con Donald Trump dicendogli che sarebbe stato confermato premier, ma fonti accreditate affermano che si sia guardato bene di specificare che il nuovo governo avrebbe fatto a meno della Lega di Salvini, avendo invece dei comunisti in pancia. Innanzi tutto mi chiedo come potesse sapere di essere confermato premier quattro giorni fa mentre solo stamane Mattarella lo incaricherà di formare il governo – ciò si spiega col fatto che Conte è molto vicino ai Servizi – poi sorprende il fatto che il repubblicano Trump, che vede di buon occhio i sovranisti europei indottrinati da Steve Bannon (nella foto sotto), nemico giurato dei post comunisti, si sia precipitato a scrivere su Twitter che Conte merita la massima considerazione chiamandolo Giuseppi anziché Giuseppe (screenshot a lato) convinto, evidentemente, che l’amico “Giuseppi” avrebbe guidato un Conte-bis con gli alleati di prima, cioè Lega e M5S. Gli americani sono schematici, pratici, forse un po’ ingenui e non capiscono subito i nostri bizantinismi, ma quando li capiscono scoppiano i casini. E in questo caso se il presidente Usa avesse saputo che Conte aveva rivoltato la gabbana (quello del voltagabbana è tra gli sport nazionali italiani) non avrebbe postato quel twitt. Resta il fatto che quando saprà la verità avrà la conferma che noi italiani facciamo sempre i furbi e che “Giuseppi” ha tentato di fregarlo dicendogli una mezza verità. Certamente Trump non vedrà di buon occhio il vergognoso governo giallo-rosso, frutto di un miserabile inciucio di ominicchi buoni per tutte le stagioni pur di restare in sella, farabutti pronti a tradire gli elettori. Non basta perché, come ho avuto modo di scrivere infinite volte, questo governo è abusivo come tutti i governi varati da un presidente della repubblica abusivo come Mattarella. Mi spiego. Nel dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha sentenziato che la legge (il Porcellum) con cui erano stati eletti i deputati era incostituzionale, per cui il parlamento italiano era, almeno per un terzo, illegittimo. Infatti nella sentenza si legge che erano illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia, che le liste bloccate nella parte in cui non consentivano all’elettore di esprimere una preferenza. Per questi motivi, a partire dal 2013, il parlamento era sostanzialmente dichiarato incostituzionale. Mattarella faceva parte, in qualità di giudice costituzionale, della Suprema Corte ed aveva votato in tal senso. Ma è successo che proprio lui, cioè uno dei giudici costituzionali che avevano decretato l’incostituzionalità del parlamento, nel 2015 da quello stesso parlamento ha accettato di essere eletto Capo dello Stato.
Ecco perché non è possibile tecnicamente avere un governo che abbia la garanzia del Presidente Mattarella, che presidente non è, non esiste, è praticamente “il fantasma del Quirinale”. Quando Donald Trump capirà tutto questo, non oso pensare cosa succederà.