Torino – Dopo la serie d’incidenti dell’ultimo periodo, fra i quali il più grave, solo pochi giorni fa, ha causato la morte di un cinquantanovenne di Guarene (Cuneo), torna ora al centro del dibattito la questione della fauna selvatica. È soprattutto la presenza di cinghiali lungo le strade e nelle vicinanze dei centri abitati a destare preoccupazione, ma sui provvedimenti da attuare le opinioni divergono, anche perché, all’eccessiva propensione di alcuni per l’utilizzo del fucile, corrisponde quella di chi è attento anche alla salvaguardia della fauna. “La massiccia proliferazione della fauna selvatica, e dei cinghiali in particolare, non è più soltanto un problema dell’agricoltura, come denunciamo da tempo, ma un’emergenza ambientale e sociale – dicono in Confagricoltura –. L’incidente di domenica sera sulla tangenziale di Alba, dove ha perso la vita un uomo di 59 anni, ci lascia sgomenti ma non increduli”. In Piemonte si registrano infatti oltre 1.100 incidenti stradali all’anno, documentati dalle forze dell’ordine, a causa di cinghiali e caprioli che, seppure incolpevoli, rappresentano troppo spesso un pericolo per la collettività. “È da tempo che denunciamo una situazione non più tollerabile – continuano da Confagricoltura –, che sta diventando drammatica. Ci rivolgiamo nuovamente alle istituzioni, ad ogni livello, affinché s’impegnino responsabilmente e senza pregiudizi per giungere a un intervento risolutivo che ponga fine a questi disastri, nell’interesse di tutta la società”. Marco Protopapa, assessore regionale all’Agricoltura, promette abbattimenti: “Da tempo sosteniamo che il contenimento della fauna selvatica non sia solo un problema di danno alle colture agricole, ma anche di rischio per la sicurezza umana. È la conseguenza di anni di immobilismo in cui si è sottovalutata la situazione. Uno dei primi atti della Giunta a fine giugno, appena ci siamo insediati, è stato proprio lo sblocco del piano di contenimento fermo da tempo”. Ma non c’è davvero alternativa al fucile? Forse, data l’emergenza, toccherà procedere in parte con gli estremi rimedi, ma andrebbe ricordato per il futuro che certi problemi dovrebbero e potrebbero essere scongiurati a monte. Ad esempio attraverso un programma razionale di sterilizzazione degli animali.
Speriamo che il governatore Alberto Cirio, intenzionato a chiedere ai prefetti della regione di convocare una seduta del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica specifico sul tema, così da affrontare il problema in modo più strutturale, se ne ricordi.