Roma – Dopo il post comunista Gozzi che, dopo la trombatura italiana alle ultime elezioni è entrato nel governo francese di Macron come sottosegretario agli Esteri (ma i comunisti sono abituati a tradire l’Italia da quando Togliatti, in piena guerra mondiale, era il segretario di Stalin a Mosca), oggi il deputato del Pd Ivan Scalfarotto (a sinistra nella foto al suo matrimonio di fianco al marito) ha fatto visita a Regina Coeli ai due carnefici americani arrestati per l’efferato omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, per accertarsi personalmente delle condizioni in cui si trovano Il gesto non è andato giù a Matteo Salvini, che oggi su Twitter scrive: “Il Pd va in carcere a verificare che il criminale americano non sia stato maltrattato. Non ho parole”. Da parte sua Scalfarotto spiega alla stampa: “Più che a visitare i due americani sono venuto a trovare la Repubblica Italiana, perché, anche di fronte al crimine più efferato nessun detenuto deve essere sottoposto a trattamenti inumani o degradanti”. Ma per favore Scalfarotto, non sia ridicolo, le sue motivazioni non convincono nemmeno il suo compagno di partito Carlo Calenda che ha postato: “Spero che sia il caldo, perché tra Gozi ieri e Scalfarotto oggi vi giuro che stiamo raggiungendo vette di stupidità mai prima conquistate nella politica contemporanea”. Allo stesso modo Emanuele Fiano si dissocia dal “comportamento di un amico”, perché “noi siamo un partito che ha radici popolari, dobbiamo sentire e condividere i sentimenti che si sono diffusi su questo episodio, ovviamente senza mai avallare, come non abbiamo fatto, nessuna strumentalizzazione sull’accaduto”.
Nel caos totale e ormai incontrollabile in cui versa il Pd prende la parola anche il segretario Zingaretti che si dissocia: “Quella di Scalfarotto è una sua iniziativa personale non fatta a nome del Pd”.
Dai banchi del Movimento 5 Stelle si fa sentire per prima Carla Ruocco: “Scalfarotto va in carcere a sincerarsi delle condizioni dei due imputati per il terribile omicidio del Carabiniere Mario Cerciello Raga. Ma non una parola per il servitore dello Stato assassinato brutalmente, né per la sua famiglia. Assurdo”. Per il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia, “nella storia del Carabiniere ucciso ci sono due parti. Quella di un servitore dello Stato ucciso e quella di un assassino. Questo deputato Pd ha scelto di andare a trovare l’assassino in carcere. Per me rivoltante”.