Napoli (Giornale La Voce) – La seconda Corte di Assise di Napoli, nell’ambito del processo sul presunto omicidio volontario di otto persone (lavoratori e familiari) dello stabilimento napoletano di Eternit, che si trovava nel quartiere Bagnoli della città, ha rigettato la richiesta di estromissione dal procedimento giudiziario dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, ex amministratore delegato di Eternit, avanzata nella scorsa udienza (la prima) dai suoi legali. Ammessa dai giudici la richiesta di costituzione di alcune parti civili tra le quali figura l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), presieduto dall’avvocato Ezio Buonanno e a Napoli rappresentata dall’avvocato Flora Rosa Abate, che da molti anni si sta battendo, come sottolinea il presidente Buonanno per ottenere giustizia “per i lavoratori dell’Eternit e per i loro familiari”. L’ONA è stato ammesso come ente rappresentativo della categoria delle vittime dell’amianto per aver svolto attività in tutta Italia e anche a Napoli e per aver, già nel 2012, depositato una serie di esposti-denuncia alla Procura di Napoli e di Torino sulla “perdurante condizione di rischio amianto per il sito di Bagnoli ed aver costituito un comitato vittime amianto Eternit Bagnoli”. La prossima udienza è stata fissata per il 31 maggio.