Viguzzolo – Nell’era dei cellulari, grazie ad un telefono fisso ieri mattina una donna di 34 anni è stata rintracciata dai carabinieri e salvata da morte certa. Aveva ingoiato un centinaio di pastiglie di medicinali perché voleva farla finita ma, come spesso accade agli aspiranti suicidi, subito dopo aver compiuto l’insano gesto, spinta dall’istinto di conservazione ha chiamato i carabinieri col telefono, quello fisso, quello di una volta che è ancora installato in qualche casa: “Aiutatemi, ho buttato giù un sacco di pillole, volevo uccidermi”. I carabinieri di Tortona sono riusciti a rintracciare l’abitazione di Viguzzolo da dove era partita la chiamata ma, giunti sul posto, non è successo quello che si vede di solito nei film americani, coi poliziotti che sfondano la porta e trovano la vittima rantolante per terra priva di sensi ma ancora viva.
No, ieri sembrava di assistere ad un film di Woody Allen, coi militari che chiedevano alla donna ancora cosciente di poter entrare. Solo dopo molta insistenza, la donna ha deciso di aprire la porta e, una volta dentro, gli uomini della Benemerita hanno potuto constatare che per terra vi erano molte scatole di medicinali aperte e vuote, a dimostrazione che non si trattava d’uno scherzo. Subito la squadra del 118, giunta sul posto contemporaneamente ai carabinieri che l’avevano allertata, ha trasportato d’urgenza l’aspirante suicida all’ospedale di Alessandria dove, grazie alla solita e provvidenziale lavanda gastrica, l’hanno salvata.