Roma – L’Outlet di Serravalle Scrivia, il più grande d’Italia e tra i più importanti d’Europa, alla testa del neocostituito Gruppo Outlet Retailers, nato circa un mese fa per rappresentare gli interessi delle aziende del settore in conseguenza al ddl sulle chiusure domenicali, mercoledì 3 aprile scorso, rappresentato dal dottor Roberto Bonati (nella foto), imprenditore alessandrino e titolare di diversi negozi, di cui tre al Serravalle Outlet, ha presentato alla 10ª commissione della Camera dei Deputati (Attività Produttive, Commercio e Turismo) un testo col quale spiega la propria posizione nei confronti della proposta di legge riguardante le chiusure domenicali. Le proposte di legge in esame ripristinerebbero di fatto la situazione precedente, riconsegnando in parte alle pubbliche amministrazioni locali la competenza in materia.
Nel fine settimana si vende il 50% della settimana
Secondo le analisi del Gruppo Outlet, il sabato e la domenica “rappresentano il 50% del fatturato degli outlet, diviso equamente tra le due giornate e, nel caso in cui la proposta dovesse passare, si stima una perdita del 20% del fatturato”. Non solo, le ripercussioni ricadrebbero anche sul fronte occupazionale che, secondo le previsioni, potrebbe assistere a un esubero di circa 4.000 posti di lavoro. A ciò si aggiungono i rischi legati alla perdita di indotto, ai servizi legati al turismo che, trovando i centri chiusi, potrebbero scegliere di avvalersi di altri centri, e fiscale.
Bonati: bocciate il ddl contro le aperture
“L’auspicio del Gruppo Outlet Retailers – ha detto l’imprenditore di Alessandria – è pertanto che la normativa in vigore non venga in alcun modo modificata, continuando a lasciare agli imprenditori la facoltà e non l’obbligo di aprire o meno nei giorni festivi e dominicali, in quanto l’analisi dei costi benefici di tale scelta è squisitamente imprenditoriale. Inoltre – si legge nella nota letta da Bonati – ribadiamo che la nostra tipologia di vendita sia molto più vicina ed assimilabile al mondo del travel retail, come quello di stazioni ferroviarie, aeroporti, porti, e località turistiche in genere, per il quale il suddetto provvedimento modificativo non prevede alcun tipo di limitazione agli orari di apertura essendo la proposta commerciale destinata a una clientela turistica”.
Lega e Cinquestelle d’accordo
Il tema, più che mai spinoso delle chiusure domenicali, tuttora nell’agenda del governo, mette per una volta d’accordo la Lega e il Movimento 5 Stelle: la prima vede nel provvedimento una chance per riqualificare i centri storici – dove i negozi resterebbero aperti – e il secondo ritiene che restituisca valore al tempo delle famiglie, tutelando parallelamente i lavoratori.
Da non sottovalutare il fatto che, dati alla mano, le giornate di sabato e domenica rappresentano il 50% del fatturato degli outlet village, diviso equamente tra le due giornate. “I consumatori vengono da lontano – ha spiegato l’imprenditore alessandrino – e se trovano chiuso ovviamente non tornano”.
Aumenterebbe l’occupazione giovanile
Inoltre consentire l’apertura sempre e comunque anche al sabato e alla domenica favorisce l’aumento dell’occupazione giovanile in quanto sono utilizzati nella maggior parte dei casi studenti part time. Per i full time o per chi è inserito negli organici aziendali sono previste due turnazioni. In pratica, l’orario è di 40 ore alla settimana, con non più di due domeniche al mese.
L’approvazione del ddl non danneggerebbe solo gli outlet
Secondo Bonati, nel caso fosse approvato il disegno di legge, non saranno solo gli outlet in sé a venire penalizzati, ma anche le strutture ricreative e ricettive nei dintorni. Il presidente del Gor ritiene realistica l’ipotesi che i turisti, dai quali proviene il 40% del giro d’affari degli outlet italiani, si dirigano fuori dal nostro Paese, per esempio in Croazia, in Svizzera o nella Repubblica di San Marino, a due passi dalla costiera adriatica, per comprare a prezzi convenienti e trovare occasioni di svago. Un’altra minaccia arriva dall’e-commerce, che con la sua formula sette giorni su sette e 24 ore su 24 garantisce infinite occasioni d’acquisto ai consumatori. “Chiedo a tutti coloro che come me operano negli outlet – ha scritto Bonati su Linkedin – di aderire al Gruppo Outlet Retailers, in modo da dare più forza alla nostra voce”.
Va ricordato che le norme in materia di liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali sono state introdotte dall’ultimo governo Berlusconi e confermate dalla manovra Salva Italia dell’esecutivo Monti. Attualmente sono 16 le nazioni dell’Ue in cui non esistono limitazioni, “mentre nelle altre si rileva un trend di progressiva liberalizzazione”, fanno notare dal Gor.