di Alessio Nisi (Ninja) – Ha l’ambizioso obiettivo di porsi come alternativa ai bicchieri di plastica usa e getta, quelli che che inquinano i mari e intasano le discariche, è un bicchiere in silicone con un chip incorporato, è nato in Liguria dalla mente di due giovani, e si chiama Pcup (che sta per public cup). In poco più di un anno si è trasformato da idea a progetto di impresa. Pcup è anche il nome della startup fondata nel 2018 da Lorenzo Pisoni e Stefano Fraioli e accelerata da Aquarium Ventures, che ha lanciato proprio oggi una campagna di equity crowdfunding (risorse contro quote) sulla piattaforma CrowdFundMe. L’obiettivo è raccogliere almeno 150 mila euro in 60 giorni.
Abbandonare l’usa e getta
“Siamo i primi a proporre un sistema funzionale e conveniente per accettare, in anticipo, la sfida lanciata dall’Unione Europea – ha spiegato Lorenzo Pisoni, founder e CEO di Pcup – che ha bandito dal 2021 il divieto di consumo dei prodotti di plastica monouso che rappresentano il 70% dei rifiuti marini. Abbandonare l’usa e getta porta a un risparmio immediato in termini di costi di pulizia e smaltimento e, in alcune amministrazioni, anche di Tari. Ma non ci limitiamo a fornire un bicchiere ecologico. Attorno – ha aggiunto – c’è una gamma di servizi che passano per la nostra app: dai pagamenti digitali all’analisi dei dati di consumo e di vendita, fino alla gestione della community dei clienti attraverso contenuti esclusivi e push notification”.
Nuove strategie di marketing
“Grazie al chip possiamo tracciare per la prima volta l’ultimo miglio della filiera delle bevande – ha detto anche Stefano Fraioli, founder e responsabile commerciale di Pcup – fornendo una miniera di informazioni utili per nuove strategie di marketing. I bicchieri si possono personalizzare: non più oggetti da buttare a fine cocktail, ma gadget che si possono portare a casa e riutilizzare. Con un guadagno ulteriore per i locali”.
Anche Marco Mengoni
National Geographic ha scelto il device come buona pratica per la sua campagna “Planet or Plastic”, il cui testimonial Marco Mengoni ha voluto Pcup per la rassegna Atlantico Fest in cui ha lanciato il suo nuovo disco, a Milano lo scorso dicembre. La Federazione Italiana Rugby, insieme al Ministero per le Politiche Agricole, durante le partite del Sei Nazioni allo stadio Olimpico di Roma, ha dissetato i tifosi con i bicchieri in silicone. Così come l’Alcatraz, uno dei più noti locali di Milano.
Come è fatto Pcup
Pcup è un bicchiere in silicone dotato di un chip montato sul fondo. Il silicone conferisce al bicchiere flessibilità, in linea con le normative sulla sicurezza (a differenza del vetro e della plastica rigida), e lo rende adatto ai grandi eventi, dai concerti agli stadi. Si diceva, bicchiere smart. Avere un chip all’interno, trasforma questo oggetto in un device di Internet of Things. Tradotto: si possono collegare chip e smartphone e pagare online saltando la fila alla cassa, i promotori possono raccogliere dati preziosi sulle abitudini di consumo, ogni consumazione è conteggiata su uno schermo che mostra in tempo reale quanti bicchieri usa e getta (e quanta plastica) vengono risparmiati.
Il modello di business
All’ingresso dell’evento, il cliente riceve un bicchiere pagando una cauzione che, se sceglie di riconsegnarlo all’uscita, gli viene restituita. Ma si può anche decidere di portare a casa l’oggetto, che si trasforma così in un gadget da conservare. Per ordinare da bere si può seguire il metodo tradizionale, pagando alla cassa in contanti, oppure quello immateriale: si scarica la app Pcup, ci si registra e si accosta lo smartphone al chip. Da quel momento il bicchiere è collegato al proprio profilo, che può essere ricaricato di una somma di denaro da qualsiasi carta. Per ordinare basta scegliere la bevanda dal listino nella app e presentarsi al bancone, saltando la fila alla cassa. Il barista appoggia il bicchiere a un lettore che gli comunica l’ordine e finalizza il pagamento. Il cliente può disconnettere quando vuole il bicchiere dal suo profilo.