di Salvatore Tropea (La Repubblica) – È morta Marella Agnelli Caracciolo di Castagneto, aveva 92 anni, vedova dell’Avvocato. Nata a Firenze nel 1927 da una famiglia di antica aristocrazia napoletana, figlia di Filippo Caracciolo principe di Castagneto e di Margaret Clarke, signora americana dell’Illinois, un fratello, Carlo, tra i fondatori del Gruppo l’Espresso-Repubblica e un altro, Nicola, giornalista e studioso di storia, autore televisivo, cugina di Allegra seconda moglie di Umberto, Marella Agnelli frequenta da ragazza l’Accademia di Belle Arti di Parigi per poi dedicarsi alla fotografia sotto la guida di Erwin Blumenfeld, celebre firma di Vogue e Harper Bazaar.
Nel 1953 conosce Gianni Agnelli a Roma. Si sposano l’anno dopo con rito religioso in una chiesetta nel castello di Osthofen nei pressi di Strasburgo dove il padre di lei è segretario del Consiglio generale d’Europa. Cerimonia ristretta, per modo di dire dato il numero dei parenti, e poi festa al Trianon Palace di Versailles e partenza per gli Stati Uniti a bordo della Queen Elizabeth. A giugno del 1954 nasce Edoardo e due anni dopo la sorella Margherita. Con l’Avvocato, personaggio ingombrante e di non facile gestione, condivide la passione per l’arte moderna. Di lei si ricordano le celebri rassegne, realizzate a Torino con il critico Luigi Carluccio, “Il cavaliere azzurro” e “Le muse inquietanti”. L’altra sua passione sono i giardini ai quali si dedica, non solo pubblicando libri, ma occupandosi direttamente e con un certo orgoglio, collaborando spesso con il paesaggista Paolo Pejrone. La residenza di Villar Perosa, la villa della Corsica e poi il progetto di un giardino in Marocco, nel ritiro invernale di Marrakech dove si rifugia anche per poter curare una lunga malattia, sono la testimonianza di questa passione.
Personaggio internazionale, non soltanto per effetto riflesso del celebre marito, Marella Agnelli conduce una vita che non offre tanti spunti alle cronache mondane se non in qualche occasione particolare ed esclusiva. E’ di casa a New York e a Sankt Moritz, ma ama molto passare la maggior parte del tempo a Torino dove, assieme al marito, frequenta Romilda Bollati di Saint Pierre, Maria Cattaneo, Mariella e Antonio Marocco e pochissime altre persone. Ma l’amica che vede di più e verso la quale ha un rapporto quasi materno è Evelina Christillin, moglie di Gabriele Galateri di Genola, alla quale confessa sovente nelle passeggiate in collina le pene per lo stato di salute che nel novembre del 2000 condurrà al suicidio il figlio Edoardo.
Oltre la soglia dei settant’anni a tenerle spesso compagnia sono i nipoti, John futuro presidente della Fiat, Lapo e Ginevra nati dal primo matrimonio della figlia Margherita con Alain Elkann. E ancora Pietro, Sofia, Maria, Anna e Tatiana nati dal secondo matrimonio con Serge de Phalen. La morte di Edoardo e la malattia del marito che seguirà nel 2003 diradano la sue comparse in pubblico con le tristi eccezioni dei lutti e di quella contesa con la figlia Margherita per una di quelle questioni ereditarie che fanno quasi sempre da contrappunto alla scomparsa dei titolari di grandi patrimoni. Un rimestare di carta bollata che si è andato esaurendo col procedere della malattia accompagnato mano a mano dal silenzio.