Novi Ligure – Nell’ambito dell’inchiesta “Monopoli”, che lo scorso dicembre aveva portato all’arresto del quarantottenne Domenico Dattola, e alla denuncia a piede di libero di altre dodici persone, oltre al sequestro di diverse ditte operanti nel settore della ristorazione, tra cui il “Bunet” in via dei Campionissimi e il “Bandiera” in corso Romualdo Marenco, sono finite in carcere altre due persone.
Si tratta di Carmen Domenica Scaffini, 41 anni, moglie di Dattola, e Salvatore Romano, 43 anni, uomo di fiducia della donna, entrambi abitanti a Novi Ligure.
Per una terza persona, il ventunenne ovadese G. A. B., il giudice ha disposto l’obbligo di firma.
Secondo quanto scoperto dai Carabinieri della Compagnia di Novi, dopo l’arresto del marito, Carmen Domenica Scaffini avrebbe proseguito le attività per le quali era già finito in cella Domenico Dattola: dallo spaccio di stupefacenti all’estorsione nei confronti di eventuali debitori, oltre all’intestazione fittizia di attività economiche, principalmente nel settore della ristorazione, a copertura del patrimonio accumulato in maniera criminosa.
Per ottenere i soldi la Scaffini avrebbe usato metodi piuttosto decisi, avvalendosi dell’aiuto di Romano, braccio destro della donna.
Al momento dell’arresto, la moglie di Dattola è stata anche trovata in possesso di 750 grammi di marijuana.