Torino – Pratica archiviata per Alberto Cirio (nella foto) e altri diciassette consiglieri della legislatura 2008-2010 coinvolti nell’inchiesta denominata Rimborsopoli bis che riguarda l’utilizzo irregolare dei fondi assegnati per il funzionamento dei gruppi consiliari rappresentati a Palazzo Lascaris. Un’inchiesta che si riferisce all’VIII legislatura, quella guidata da Mercedes Bresso (non indagata), nel periodo tra il 2008 e il 2010. Così come fu inizialmente per l’allora Presidente di Giunta Mercedes Bresso, da subito scagionata, e poi per alcuni consiglieri come Mauro Laus e Davide Gariglio, anche per Cirio cade ora ogni accusa.
La notizia è stata ovviamente accolta con soddisfazione negli ambienti del Centrodestra piemontese (e non solo), essendo che il venir meno dell’ipoteca giudiziaria sull’esponente di F.I., il quale si era detto indisponibile a correre per la presidenza della Regione se ancora imbrigliato in questioni di natura giuridica, apre di fatto alla sua investitura e segna l’avvio della campagna elettorale in Piemonte.
Alberto Cirio – eurodeputato di origini albesi di Forza Italia – da parte sua, essendo il candidato della colazione di centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte, è pronto a sfidare Sergio Chiamparino (Centrosinistra) e Giorgio Bertola (M5S) per la poltrona di Governatore del Piemonte. Questo il suo comunicato ufficiale. “Ho atteso questo momento per una questione di serietà, perché per me era fondamentale riuscire a dimostrare la correttezza del mio operato. Oggi sono nelle condizioni di sciogliere la mia riserva sulla candidatura per la presidenza della Regione Piemonte. Ho comunicato ai partiti della coalizione – Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – la mia disponibilità e spetterà ora ai leader nazionali la decisione finale. Voglio però ringraziarli fin d’ora per la fiducia e anche la pazienza avuta in queste settimane. In particolare, ho molto apprezzato le attestazioni di stima del segretario piemontese della Lega e capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari, e dell’on. Guido Crosetto. Se lo riterranno, sono pronto a partire, consapevole che sarà una sfida difficile, perché gli avversari sul campo sono persone perbene e di tutto rispetto. Credo, però, che il Piemonte abbia bisogno di un profondo cambio di marcia. Ha bisogno di velocità. E io le scarpe da corsa le ho già ai piedi, perché per la mia terra non ho mai smesso di correre”.
Diversa è invece la situazione per altri trentuno consiglieri regionali, tra cui Rocchino Muliere, sindaco di Novi Ligure, ai quali sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari e che, prima di essere eventualmente rinviati a giudizio, avranno venti giorni per chiedere un interrogatorio, per consegnare documentazione in Procura, oppure per indicare agli inquirenti i testimoni utili a dimostrare la propria innocenza.
A difendersi dall’accusa del reato di peculato dovranno essere inoltre Oreste Rossi e il casalese Marco Botta, che proprio insieme a Muliere costituiscono il trio dei consiglieri provenienti dall’alessandrino per il quale Rimborsopoli non è ancora un capitolo del tutto chiuso.