Refrancore (Roberto Cavallero)- I gatti hanno sette vite? Probabilmente sì o perlomeno è la prima cosa che viene in mente pensando alla vicenda di un micio preso a fucilate e salvo per miracolo.
La vicenda è avvenuta a Refrancore, nell’astigiano.
Il felino (nella foto), gravemente ferito, è stato trovato dalle dipendenti di una casa di riposo che si trova in paese. È stata subito avvisata la Lega Antivivisezione (LAV) di Asti.
Per salvarlo il veterinario ha dovuto estrargli dal corpo numerosi pallini in piombo e ora è caccia agli autori del ferimento.
“La violenza sugli animali? Un forte indice di pericolosità sociale – ha fatto sapere la referente Lav di Asti Elisa Ghidella – il gatto che abbiamo soccorso non è giovane ed era già visibilmente in condizioni di sofferenza. Abbiamo fatto denuncia contro ignoti alle autorità competenti, ci auguriamo però di ricevere nei prossimi giorni qualche testimonianza che ci permetta di individuare il colpevole. Una persona che in maniera premeditata spara più volte contro un essere senziente già in difficoltà, è una persona pericolosa e non solo per gli animali. Non possiamo permettere che atti vili come questo si ripetano o che chi li ha commessi rimanga impunito”.
Il maltrattamento su animali è, infatti, un reato come recita l’articolo 544: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.
Ribattezzato Travor da una volontaria, il micio non sarebbe in pericolo di vita: ad accudirlo ci sono i volontari Lav che nei giorni scorsi hanno segnalato anche la presenza di bocconi avvelenati per gatti randagi in alcune zone dell’astigiano.