Alessandria – Primo presidente non alessandrino per il Foro di Alessandria.
Le recenti votazioni che si sono tenute per i rinnovi dell’Ordine hanno visto la vittoria di Paolo Ponzio (nella foto), 60 anni, di Acqui Terme.
Ponzio ha ottenuto 218 preferenze. Tesoriere è Massimiliano Lai, 211 voti, segretaria Sabrina Rago, 150.
L’avvocato acquese, che nella città termale esercita la professione dal 1992 occupandosi prevalentemente di cause civili, ha preso il posto dell’alessandrino Piero Monti che ha guidato il Foro del capoluogo negli ultimi due mandati.
Dal 1996 al 2012 Ponzio è stato consigliere nell’Ordine di Acqui, anche con funzioni di tesoriere. Come delegato piemontese, è poi entrato a far parte dell’Organismo unitario dell’Avvocatura, rappresentativo del congresso nazionale, e per un biennio è stato membro di giunta. Dopo l’evoluzione in Organismo congressuale forense, è stato nuovamente eletto e ne è membro attuale.
La sua linea sarà quella della continuità: nessuna rivoluzione, come da lui stesso dichiarato e profonda stima per “l’operato del precedente direttivo. Conto di proseguire su quella linea, al servizio del collegio che ha al suo interno 684 iscritti, per arrivare a un migliaio circa con i praticanti”.
Tra le questioni prioritarie c’è la struttura del Tribunale alessandrino: dopo i cambiamenti avvenuti nel 2013, con Casale accorpato a Vercelli e Tortona e Acqui a formare un unico blocco, l’edificio di corso Crimea è arrivato al limite e l’unica soluzione è stata quella di miniaturizzare gli uffici e di pigiare personale e fascicoli.
La prospettiva resta, ovviamente, quella di individuare possibilità di ampliamento. “In questo senso l’Ordine, pur non avendo poteri decisionali, ha sempre svolto un ruolo propositivo e di sprone. Continueremo a farlo – ha sottolineato il neopresidente Ponzio – ne ho già parlato con il presidente del tribunale. Ma chi deve individuare gli spazi è il Comune, ci impegneremo molto su questo fronte.”
Altri obiettivi dell’avvocato acquese saranno l’appoggio alla formazione professionale, attraverso ad esempio la Scuola forense Ambrosoli, di cui Ponzio è stato docente, e il consolidamento dei rapporti con la Camera Penale.