Tortona – Una ragazza di Tortona, M.V., che aveva lasciato chiusa in auto la borsa poi rubata da un ladro che aveva anche rotto il finestrino, temendo il rimprovero dei genitori aveva inventato di essere stata rapinata. Si sa, a lasciare, portafogli, chiavi e borse in macchina si rischia proprio di farseli rubare con la tecnica, rozza ma efficace, della rottura del finestrino per cui, alla fine, oltre ai soldi rubati resta da pagare anche il conto del carrozziere. Per questo quella giovane donna aveva raccontato la storia della rapina un po’ a tutti, genitori in testa, e poi a carabinieri, amici e conoscenti. La notizia aveva fatto il giro della città e suscitato una certa preoccupazione nella comunità del quartiere San Bernardino di Tortona (nella foto), luogo del Santuario Basilica della Madonna della Guardia di San Luigi Orione, dove sarebbero avvenuti i fatti raccontati. La donna aveva denunciato agli uomini della Benemerita che, mentre stava per raggiungere la propria autovettura, un soggetto straniero le aveva dapprima chiesto un euro e poi, al suo rifiuto, l’aveva strattonata mentre lei cercava di chiudersi nell’abitacolo, rompendo poi il vetro e, dopo essersi impossessato della sua borsa, si dava alla fuga a piedi. Aveva anche riferito di essersi procurata una lieve ferita nel tentativo di divincolarsi dall’aggressore. Gli ingredienti c’erano tutti: nel buio di un tardo pomeriggio nebbioso di dicembre un extracomunitario aveva aggredito la solita povera ragazza indifesa che dopo una breve colluttazione era stata vittima di una rapina. Ma non era andata così. Infatti i carabinieri che hanno svolto le indagini hanno iniziato da subito a cercare riscontri che confermassero ciò che aveva raccontato loro la presunta vittima avvenuti nel pomeriggio di domenica 30 dicembre 2018 in una via adiacente alla Chiesa e si erano posti all’immediata ricerca del rapinatore, ma senza esito. Nei giorni successivi le indagini si sono concentrate sui soggetti che abitualmente stazionano dalle parti del Santuario e, in base ai filmati delle telecamere di video sorveglianza presenti nella zona, tenendo anche conto di alcune anomalie emerse dal racconto della vittima, gli accertamenti sono proseguiti con l’interrogatorio di alcuni testimoni. Tutti gli elementi raccolti portavano a ritenere inverosimile la versione fornita dalla vittima che, convocata nuovamente in caserma e messa di fronte alle incongruenze del suo racconto, ha alfine ammesso, scoppiando in lacrime, di essersi inventata tutto per giustificare ai propri genitori, che l’avrebbero rimproverata, la rottura del vetro ed il furto della propria borsa ad opera di ignoti, fatto realmente accaduto lo stesso giorno della presunta rapina.
La donna è stata quindi denunciata per simulazione di reato.