Roma (Agi) – Sono 117, secondo i superstiti, le vittime del naufragio di migranti verificatosi ieri al largo della Libia. Lo riferisce L’Organizzazione internazionale per le migrazioni che ha ascoltato i tre naufraghi – due sudanesi e un gambiano – trasferiti e curati a Lampedusa. Costoro hanno riferito, spiega il portavoce dell’Oim, Flavio Di Giacomo, di essere partiti giovedì in 120 su un gommone che si è sgonfiato dopo circa undici ore di navigazione, e le persone via via sono cadute e la maggior parte sono annegate. Tra le vittime di questa strage dieci donne, una delle quali incinta, e due bimbi, uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio e Sudan. I tre, che sono traumatizzati e sotto choc ma in buone condizioni di salute, hanno raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.
Salvini: ripartono i barconi, si contano i morti
“Tornano i naufragi nel mar Mediterraneo, ripartono i barconi, si contano i morti”, è la reazione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Sarà una coincidenza che una nave di una Ong olandese/tedesca gira intorno alle coste della Libia, è un caso che gli scafisti tornano a far partire barconi, barchini, gommoni mezzi sgonfi… È chiaro che lo scafista, che è uno schifoso trafficante di esseri umani, armi e droga sa che se mette in mare questi disperati c’è la possibilità che qualcuno torni a fargli guadagnare quattrini, torna a farlo. Più ne partono, più ne muoiono”.
Dopo aver spiegato di aver firmato accordi per i corridoi umanitari osserva : “Quelli che si fingono buoni si rivelano nei fatti aiutanti dei cattivi e quelli descritti come cattivi vogliono un immigrazione regolare per aiutare chi scappa davvero dalla guerra”.