Novi Ligure – Un altro delicato momento sul fronte occupazionale sta interessando Novi Ligure.
Appare, infatti, più grave di quanto si pensasse all’inizio la situazione alla Campari: a ventuno operari interinali non è stato, infatti, rinnovato il contratto mentre altri sei sono stati stabilizzati con assunzione a tempo indeterminato.
La scelta di non avvalersi più di alcuni dipendenti, secondo i sindacati, sarebbe legata al titolo di studio.
Dai Flai Cgil e Uila Uil, infatti, spiegano: “La Campari ha interrotto il rapporto poiché intende assumere in futuro solo lavoratori in possesso del diploma, questo nonostante le persone lasciate a casa avessero seguito corsi di formazione e quant’altro. Indipendentemente da questa situazione, ora potrebbero esserci problemi anche per i dipendenti con contratti più solidi: temiamo che il piano industriale del gruppo preveda una serie di esuberi a livello nazionale, con ricaduta anche su Novi. Al momento non ci sono numeri precisi sul nostro sito produttivo, dobbiamo attendere.”
L’azienda, secondo quanto ipotizzato dai sindacati, potrebbe puntare su una serie di incentivi economici per i lavoratori in esubero, specie per quelli vicini alla pensione.
Campari, attivo a Novi dal 2004, conta più di dieci stabilimenti in tutto il mondo, tra Europa e America.
In Italia, oltre a Novi Ligure, dove lavorano circa 120 persone e si producono circa 160 milioni di bottiglie l’anno, uno dei maggiori stabilimenti è a Sesto San Giovanni.
L’azienda, da parte sua, ha replicato tramite comunicato: “I ventisette lavoratori con contratti di somministrazione erano stati assunti in vista dell’aumento stagionale della produzione, come avviene ogni anno. Ricordiamo che sei di questi saranno assunti con un contratto a tempo indeterminato, a dimostrazione che Campari ha sempre considerato come prioritario il tema dell’occupazione”.
La caporetto novese: anche la Campari all’angolo
