Lu con Cuccaro Monferrato – Mancano ormai pochi giorni al referendum sulla fusione tra Lu e Cuccaro Monferrato per la creazione di un unico Comune.
In vista dell’importante appuntamento, in programma l’11 novembre con voto dalle 7 alle 23 a Lu in via Colli 5 e a Cuccaro in via Roma 86, nei giorni scorsi è stata indetta una serata all’ex cinema di Lu, un appuntamento preso per interrogarsi, da parte soprattutto dei cittadini luesi, sulle conseguenze della possibilità che i contributi statali e regionali possano essere investiti tutti sul Comune di Cuccaro.
Non sono mancate voci contrarie alla fusione (ma ciò, secondo quanto dichiarato dai due sindaci Fontefrancesco e Bellinaso, è dovuto al fatto che chi è favorevole non si è presentato all’appuntamento) anche se durante la serata sono state spiegate tutte le ragioni del progetto di unire i due Comuni, motivato dalla “volontà di tagliare costi inutili, dal mitigare le tasse per i cittadini, dal rendere più efficienti i servizi fino alla possibilità di nuovi investimenti su strade, edifici, strutture comunali” come sottolineato dai due primi cittadini.
Il “matrimonio” tra i due Comuni dell’alessandrino non è il primo. Circa un anno e mezzo fa ci fu la questione legata ai Comuni di Gavazzana e Cassano Spinola, nel tortonese: una fusione forzata che finì sul tavolo dell’allora Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nonostante 94 cittadini di Gavazzana contro 21 avessero bocciato, nel novembre 2016, l’ipotesi proposta dalle due amministrazioni comunali.
La Regione, in quel caso, applicò la legge in una maniera molto contestata, sommando i voti di Cassano, paese molto più popoloso dove vinsero i Sì, favorevoli alla fusione, mentre quelli di Gavazzana per protesta, ricorsero al Tar.
Una possibilità che, però, fu scartata perché, secondo quanto aveva spiegato l’avvocatessa Sabrina Molinar Min (nella foto a lato) che era legale del Comitato di Gavazzana, “non erano stati impugnati gli atti precedenti legati alla fusione, dunque un atto normativo del genere non può essere impugnato davanti al Tar. Per questo, si è deciso di presentare un’istanza al Consiglio dei Ministri”. In quel caso fu sollevata anche la normativa sulle fusioni dei Comuni, risalente al 1973.
Cosa capiterà invece nel caso di Lu e Cuccaro in caso di vittoria del Sì o del No?
Nel primo caso, a partire dal 1° Gennaio ci sarebbe il nuovo Comune con sede a Lu, ma con ufficio anagrafe e archivio anche a Cuccaro. Il 26 maggio l’elezione del nuovo Sindaco mentre già dal 1° Gennaio i contributi straordinari servirebbero per investimenti e riduzione delle tasse.
E in caso di vittoria del “No”?
“È stato presentato un ricorso al Tar – ci ha spiegato per telefono l’avvocatessa Sabrina Molinar Min, legale del Comitato di Cuccaro presieduto da Carlo Maranzana che non vuole la fusione – in quanto la decisione del matrimonio forzato tra i due Comuni è partita dalle due amministrazioni che hanno lasciato spiazzati i cittadini.”
Dunque se dovesse prevalere la fronda dei contrari, il primo cittadino di Cuccaro, Fabio Bellinaso, favorevole alla fusioneporterà la questione all’attenzione del Consiglio Comunale.