da Adnkronos – Ottava vittoria stagionale, la 70° in carriera per Lewis Hamilton che vince il Gp di Russia, 16° appuntamento stagionale della Formula Uno, facendo un passo avanti importante verso la conquista del titolo mondiale. Il pilota della Mercedes sul circuito di Sochi, località del Mar Nero sede dei Giochi olimpici invernali del 2014, precede sul traguardo il compagno di scuderia Valtteri Bottas e la Ferrari di Sebastian Vettel.
La vittoria nel Gp di Russia permette a Hamilton di fare un passo avanti importante verso la conquista del titolo mondiale. Il britannico sale a 306 punti, 50 in più del tedesco.
Ai blocchi di partenza parte bene Valtteri Bottas che mantiene la prima posizione dopo il via, dietro Hamilton si difende dagli attacchi di Vettel e resta in scia al finlandese. Quarto Raikkonen. Più indietro Leclerc si prende subito la quinta posizione ai danni della Haas di Magnussen, nelle retrovie cominciano la rimonta le Red Bull con Verstappen che sale in nona posizione al quarto giro dopo esser partito in 19° per il cambio di una componente del motore.
Giro veloce di Hamilton che si avvicina al compagno di scuderia. Dietro guadagna posizioni Verstappen, l’olandese è sesto dietro a Leclerc. Dura poco la quinta posizione della Sauber, Verstappen la supera all’ottavo giro. Dopo 10 giri i distacchi tra i primi restano ridotti, Hamilton è a 1”3 da Bottas, a 2”9 Vettel che non molla, a 7”1 Raikkonen.
Pit stop per il leader della gara, Bottas rientra in quinta posizione alle spalle di Vertsappen, davanti c’è Hamilton seguito da Vettel in ritardo di 2 secondi. Cambio pneumatici anche per Vettel che rientra in pista in quinta posizione alle spalle di Bottas e davanti alla Red Bull di Ricciardo. La risposta della Mercedes è immediata, al giro successivo dentro anche il britannico ma al rientro in pista il leader del mondiale è dietro a Vettel in quinta posizione. Scintille Vettel-Hamilton con il campione della Mercedes che passa subito il tedesco.
In attesa del passaggio ai box Raikkonen al 18esimo giro guida la gara davanti a Verstappen e Bottas, a 14” Hamilton che spinge realizzando il giro più veloce. Gomme nuove per Raikkonen che rientra quinto e lascia la testa della gara a Verstappen tallonato a 3”5 da Bottas con Hamilton a 5”.
A metà gara, 23 giri su 53, la Red Bull di Max Verstappen è davanti a tutti seguita dalle Mercedes di Bottas e Hamilton con il britannico a 0”7 dal compagno di scuderia. Non molla Vettel che mette nel mirino il leader del mondiale distante 1”3. Al 25esimo giro Bottas si fa passare da Hamilton ora secondo. Tra il ferrarista e il britannico c’è di mezzo la Mercedes del finlandese. I doppiaggi sgranano un po’ il gruppo di testa, al 20 giri dalla fine Verstappen ha 2”7 di vantaggio su Hamilton, a 5”1 Bottas con Vettel in ritardo di 6”5.
Al 40° giro Ricciardo si ferma per il cambio gomme, rientrando come sesto dietro a Raikkonen. Davanti Hamilton tallona Verstappen a 1”6. A 10 giri dalla fine la Red Bull cede il passo ad Hamilton col passaggio ai box, Verstappen rientra in quinta posizione davanti al compagno di scuderia Ricciardo. La gara è nelle mani delle Mercedes con Hamilton che precede Bottas, e Vettel a rincorrere. Non succede più nulla, Hamilton vince a Sochi confermando lo strapotere Mercedes in Russia al quinto successo consecutivo.
Il bello e il brutto del GP di Russia 2018
di Paolo Ciccarone (automoto.it) – La Mercedes domina la gara dal via, gestisce al meglio i piloti e mettono pure la faccia spiegando perché lo hanno fatto. Poco da dire, non sarà signorile o sportivo, ma il risultato finale non lascia dubbi.
Bottas. Superiore ad Hamilton su questa pista deve lasciare strada al compagno di team anche se dispiace perdere così, questo è un sacrificio che gli verrà compensato a lungo in futuro e poi si è comportato da signore. Come dire che ci ha guadagnato di più perdendo.
Verstappen. Era in ultima fila, gli sarà venuto il torcicollo a furia di sorpassi, tutti belli puliti ed efficaci. Non sbaglia più una mossa e vederlo in testa alla corsa a lungo ha fatto piacere. Il ragazzino c’era, c’è e quello che è bello ci sarà ancora in futuro.
Ricciardo. Ha toccato nel primo giro per cui è stato meno efficiente di Verstappen ma pure lui arriva al massimo possibile con questa macchina, grande testa piede e simpatia.
Leclerc. Poco da dire, non ha sbagliato nulla, è il tipo di pista che gli piace, peccato per Montecarlo, dove volava, ma se non pensa alla Ferrari è meglio così pensa solo a guidare.
Ocon. Bravo nella gestione della gara con Perez, testa lucida e speranza di un volante il prossimo anno, anche se sarà la Williams che oggi fa piangere a guardarla…
La Ferrari. Non aveva il passo giusto, era lontana dalla forma migliore, serve capire il perché una macchina perfetta diventa un mezzo ingestibile. Strategia perfetta ma senza prestazioni non si va lontano.
Vettel. Ha fatto il compitino previsto, solo un assolo a inizio gara nel tentativo di superare Hamilton riuscito al pit stop ma poi sverniciato da Lewis in pista. Il confronto diretto, stavolta, è stato negativo.
Raikkonen. Porta a casa il minimo sindacale, i soldi li ha intascati, ha mostrato di far qualcosa a Monza dove non doveva, sarebbe da passare subito alla Sauber.
McLaren. Tonfo totale, inesistente, Alonso sta vivendo le ultime gare della carriera come una sofferenza. Vandoorne deve ancora capire cosa fare da grande. Un disastro
Williams. Stessa storia della McLaren, con la differenza che non hanno un Alonso in casa e non sanno dove andare a parare visti i casini legali fra Stroll padre e Force India…
Sochi. Vabbè che arriva Putin in tribuna ma questo non ne fa una gara da mondiale con una pista idonea, un miscuglio che non è né carne nè pesce ma fa vetrina per gli oligarchi.