Tortona (Maria Ferrari) – La posizione dei due tortonesi che sono ai domiciliari nell’ambito dello scandalo Italtrading, società che si occupava di trading e vendita di gas dichiarata fallita il 26 ottobre 2017, sembra essere piuttosto compromessa. Infatti l’ingegner Fabrizio Longa, ex presidente del parco tecnologico di Tortona e attuale presidente della società Libera Energia – nonché grande amico dell’imprenditore tortonese Guido Ghisolfi che si è sparato tre anni fa e dell’ex manager del gruppo Gavio Bruno Binasco che si è impiccato il 29 giugno scorso – e Dante Davio, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, nonostante siano incensurati sono ritenuti dal gip Riccardo Targetti e dalla pm Donata Costa potenzialmente recidivi per cui ne hanno disposto gli arresti.
Nell’ordinanza si legge: “Esiste il concreto pericolo che gli indagati, sebbene incensurati commettano delitti della stessa specie. Lo si desume dalle specifiche modalità e circostanze dei fatti in contestazione: non si tratta di comportamenti sporadici e limitati alla fase finale della vita delle società poi dichiarate fallite, ma di una modalità di gestione spregiudicata ed illecita, caratterizzata da sistematiche appropriazioni indebite, commissione di reati tributari e falsificazione della documentazione contabile e dei bilanci”.
Le indagini condotte dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza hanno messo in luce il ruolo determinante di Longa che, tramite la società Libera Energia di cui era presidente, si sarebbe indebitamente appropriato di beni destinati a scopi diversi rispetto a quelli per cui li aveva ottenuti ed avrebbe distratto beni, usando la società essenzialmente come contenitore dove spostare le somme di altre società prossime al fallimento. Le Fiamme Gialle hanno stimato false fatture per 53 milioni di euro mentre l’inchiesta della pm Donata Costa ha portato al sequestro di 4,8 milioni di euro, pari al valore presunto dell’Iva evasa.
La vicenda dei due professionisti tortonesi ha destato molto scalpore anche in riferimento ad alcuni titoli di giornali che sono stati contestati, come quello pubblicato da un foglio mandrogno per cui il Calcio Derthona, del quale l’ingegner Longa era presidente del cda, ha diramato una nota in cui si legge: “In riferimento al titolo apparso oggi su IL PICCOLO, si precisa […] che i problemi giudiziari dell’Ing. Longa non hanno alcun riferimento con il Calcio Derthona, ma sono connessi ad una delle molteplici società per cui ha prestato la sua attività lavorativa. Si precisa inoltre che l’Ing. Longa non ha mai posseduto quote societarie ed è sempre e solo stato nominato presidente del CdA senza però avere poteri di firma. Ciò nonostante, per estremo atto di correttezza e per non voler in nessun modo neanche temporaneamente collegare il prestigioso nome del Derthona a fatti ancora da accertare ed inerenti la sua persona, lo stesso Ing. Longa ha presentato immediatamente le dimissioni dal ruolo. Spiace notare che nonostante una corretta comunicazione fra i vostri collaboratori e la nostra dirigenza, si sia cercato il titolo a sensazione preferendo concentrare l’attenzione del pubblico sul Calcio Derthona che non è a nessun titolo coinvolto nell’indagine e che anzi ha sempre agito in trasparenza e correttezza avendoli più volte ribaditi come pilastri etici fondamentali nella […] stessa costituzione. Confidiamo quindi nella buona fede di un giornale che si è sempre dimostrato corretto nei nostri confronti, e che voglia porre rimedio al danno di immagine creato”.
È del tutto evidente che Tortona è una città confusa, smarrita, coi nervi a fior di pelle.
Negli ultimi tre anni è stata teatro di fatti clamorosi, dal suicidio di Guido Ghisolfi che si è sparato col suo fucile dopo essersi chiuso in auto, a quello di Bruno Binasco che si è impiccato tre mesi fa nel portico del suo giardino, a quello più recente di una donna che si è gettata dalla finestra sfracellandosi all’ora di punta nella centralissima Via Emilia. Ma si ricordano anche fatti incredibili dovuti al dilagante teppismo minorile, pericoloso al punto di organizzare rapine come quella ad una tabaccheria da parte di una banda di ragazzini di età inferiore ai 14 anni durante la quale la tabaccaia è stata aggredita per cui si è rotta anche una gamba. Oppure le tenzoni di fine anno scolastico fra studenti di scuole diverse con relativo lancio di oggetti contundenti e uova marce.
Non solo perché c’è anche il fallimento di alcune aziende del Gruppo Ghisolfi e lo scandalo del crollo del Viadotto Morandi a Genova che ha trascinato il Gruppo Gavio nella vicenda delle concessioni autostradali. Tutti fatti che hanno lasciato il segno.
Questo ed altro ancora è successo in una piccola città che non fa neppure trentamila abitanti.
Evidentemente c’è qualcosa che non va.