Roma (Adnkronos) – “Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…”. Lo dice Matteo Salvini, a ‘Libero’, a proposito del giudizio davanti al tribunale dei ministri che lo attende per l’inchiesta sulla vicenda Diciotti. In Senato cercherà voti ‘amici’ per sfangarla? “Assolutamente no!”, replica il ministro dell’Interno.
Salvini, tra l’altro, parla dell’annunciato incontro con Orban: “L’obiettivo non è trovare accordi per la redistribuzione, piuttosto è quello di accordarci per il controllo delle frontiere esterne. Per creare in Libia e in Nord Africa porti sicuri dove far attraccare le navi e creare centri di identificazione sulle coste africane per capire chi deve essere aiutato e chi no”. Il leader della Lega sottolinea ancora che “Orban è un capo di Stato. Se la Merkel mi chiedesse un incontro non avrei problemi a confrontarmi con lei. Per il resto i 5 Stelle che criticano sono una minoranza e il Pd ormai esiste solo in funzione di Salvini e della Lega. Non hanno più una proposta credibile”.
Dell’inchiesta che lo riguarda Salvini ha parlato anche in un’intervista a ‘Il Messaggero’: “Ho ricevuto una marea di messaggi di solidarietà. Anche e soprattutto da parte di gente che è fuori dalla politica e che non ha votato Lega. Credo che ad Agrigento abbiano sbagliato i loro conti se pensavano di fermare o intimorire qualcuno”.
“La cosa bella del post Agrigento è che tra i tanti messaggi di sostegno, che tengo per me”, ci sono “anche parecchi di giudici e pubblici ministeri di varie procure italiane”, rileva Salvini, secondo il quale “da Agrigento verranno tante cose positive e quindi ringrazio il pm perché sarà un boomerang”.
Torna l’idea di riformare la giustizia anche se la Lega, alleata di FI, ha provato più volte “senza successo – ammette – ma questo è il governo del cambiamento” sottolinea, quindi la riforma della giustizia va fatta “ma non per l’inchiesta su Salvini – precisa – ma perché abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia. Una riforma dei tempi della giustizia serve. Poi affrontare la separazione delle carriere e il correntismo della magistratura”.