Alessandria – Entra sempre più nel vivo la questione mense scolastiche ad Alessandria. Stamane alle 8:30 è ripresa la mobilitazione davanti a Palazzo Rosso, organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, mentre in Comune sono al lavoro alcuni funzionari per verificare la capacità finanziaria delle offerte a tutela dei posti di lavoro.
Le parti sociali sono preoccupate in quanto quella più vantaggiosa, presentata dalla cooperativa pugliese Solidarietà e Lavoro, prevede un taglio di circa mezzo milione di euro sul personale.
“Come sarà possibile mantenere i posti di lavoro?” si chiedono le parti sociali per bocca di Fabio Favola, della Filcams Cgil.
Unico dato certo, come sottolineato dallo stesso Favola, è che “con l’appalto ribassato di oltre il dieci per cento è anche a rischio la qualità del cibo per i bambini”. La coperta è corta in quanto la cooperativa pugliese, in caso di vittoria, se si avvarrà del centro cottura alessandrino Artana non potrà tagliare sulle materie prime.
Le parti sociali invieranno anche una richiesta di incontro in Prefettura che si farà molto probabilmente alla presenza del nuovo prefetto, mentre il Comune continua con gli accertamenti anche se il problema dei posti di lavoro a rischio (82 dipendenti) resta. Inoltre non si capisce chi distribuirà i pasti e con quale personale, per cui i dirigenti comunali hanno preso tempo fino al 25 luglio per capire se l’azienda che si è aggiudicata l’appalto è in grado di garantire tutti i servizi e i posti di lavoro nonostante il grande ribasso.
C’è il rischio che i lavoratori, quasi tutte donne part time, non avranno più un’occupazione sicura e, come sottolineato in un comunicato dal consigliere regionale del Pd Domenico Ravetti, che ha deciso di scendere in campo in prima persona, “serve una mobilitazione molto ampia e partecipata perché le decisioni economiche e i tagli di bilancio non si devono fare sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori”.