da Ufficio Studi Money.it – È apparsa sulla stampa nazionale la notizia che il rendimento dei titoli di Stato italiani a breve ha superato quello dei corrispettivi ellenici, con i titoli governativi dei due Paesi che ieri sul mercato secondario prezzavano un ritorno rispettivamente dello 0,79% e dello 0,75%.
La notizia ha ovviamente allarmato risparmiatori ed investitori, con le quotazioni del BTP Future a 10 anni che quest’oggi hanno archiviato la seduta sui minimi dal maggio 2014. Nel corso del lavoro di approfondimento della notizia, l’Ufficio Studi di Money.it ha tuttavia notato come l’analisi delle curve dei tassi a breve di Italia e Grecia non evidenziassero lo scenario descritto da altri organi di stampa. Ecco cosa è emerso.
Come si può osservare dal grafico riportato nell’immagine, la curva dei rendimenti riportata da Bloomberg evidenzia come i tassi richiesti sul mercato secondario per acquistare titoli di Stato italiani sia inferiore a quella greca su tutte le scadenze, dai 3 mesi ai 25 anni.
L’analisi della curva dei tassi e dello spread tra i titoli di Stato italiani e greci evidenzia indubbiamente come il differenziale sia ridotto per le scadenze fino a 12 mesi, con una discesa dello spread da 95,72 punti per i titoli a 3 mesi a 44 punti per quelle a 1 anno.
Questo significa che i rendimenti dei titoli a breve scadenza italiani hanno visto i loro rendimenti salire in maniera più che proporzionale rispetto alla Grecia. Ma vuol comunque dire che lo scarto tra i tassi richiesto alla Grecia e all’Italia è ancora lontano dall’esser favorevole alla prima.
Andando ad approfondire l’analisi, ecco che emerge come al momento sul mercato secondario il tasso di interesse prezzato nel valore di Borsa di un Bot a 3 mesi è del -0,067%. Il prezzo di mercato del Bot è di 100,067 a fronte di un rimborso a scadenza di 100. Essendo un Zero Coupon Bond, non sono previste cedole e il ritorno per gli investitori è dato esclusivamente dalla differenza tra prezzo di acquisto e di rimborso, in questo caso negativo.