Pechino – Sarà il palcoscenico del Salone di Pechino (25 aprile – 4 maggio) a fare da cornice alla sibaritica Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury: si tratta di un prototipo che, sotto il marchio più esclusivo di Daimler, fonde insieme il mondo dei Suv con quello delle berline. Una suite su ruote da 5,26 metri di lunghezza che, dopo la Vision 6 e relativa versione cabrio, indica quale sarà il futuro stilistico e tecnologico di Maybach.
Il marchio- nato nel 1909 e acquistato da Daimler nel 1960 – venne rilanciato agli inizi degli Anni 2000 con i modelli 57 e 62, berlinone principesche derivate dalla Mercedes Classe S: un’operazione che, però, non ebbe molto successo. In tempi più recenti Daimler ha convertito Maybach in un allestimento estremamente ricercato (e costoso) disponibile sull’ammiraglia della Mercedes.
Tuttavia, sembra che il gruppo tedesco stia tornando sui suoi passi e voglia dedicare a Maybach carrozzerie specifiche, come testimoniano le show car presentate ultimamente. Il linguaggio stilistico della Vision Mercedes-Maybach Ultimate Luxury riprende alcuni concetti visti sulla Vision 6, specie per quanto riguarda la porzione frontale, dove spicca una grossa mascherina affiancata da gruppi ottici orizzontali molto sottili. In coda, invece, la fanaleria prevede luci quadrangolari. Molte le cromature presenti sul corpo vettura, reso ancora più esclusivo dagli immensi cerchi in lega da 24”.
Nell’abitacolo è un trionfo di materiali pregiati, come pelle, legno e metallo: il tutto è assemblato con cura maniacale. L’impostazione Mercedes è sottolineata dal sistema infotelematico, accorpato con la strumentazione tachimetrica in due grandi display da 12,3 pollici senza soluzione di continuità, posti all’apice della plancia. L’interno è inoltre rifinito da una gradevole illuminazione ambientale a led. Particolare attenzione è riservata a chi siede dietro: le due poltrone per i passeggeri sono separate da una console completa di un set da tè, da sorseggiare mentre i sedili con funzione massaggiante e il profumatore d’ambiente coccolano il nababbo di turno.
Sotto la carrozzeria un sistema propulsivo ecocompatibile: prevede quattro motori elettrici collegati alle quattro ruote motrici. La potenza massima tocca quota 750 CV, garantiti da un pacco batterie posizionate sul fondo della vettura e capaci di assicurare un’autonomia di 500 km, secondo il ciclo di omologazione Nedc; mentre nel più severo ciclo dell’americana Epa (Environmental Protection Agency) il raggio di azione è di 320 km. Gli accumulatori si possono ricaricare per induzione o con sistemi a 350 kW, che consentono di recuperare un quinto dell’autonomia in soli 5 minuti. La velocità massima è limitata a 250 km/h.