Pontecurone (Maria Ferrari) – Stasera alle nove e un quarto nella sala Soams, il dottor Massimiliano Trudu (nella foto), 50 anni, dirigente finanziario del Comune di Chiavari, terrà una conferenza organizzata dal Gruppo Consiliare “Torre Civica” vicino al Pd dal titolo sorprendente: “Di anticipazioni di cassa non si muore”, durante la quale cercherà di spiegare ai presenti che l’anticipazione di cassa non è un illecito. La verità è che, pur non essendo un illecito, il suo utilizzo continuo e protratto nel tempo causa delle distorsioni contabili poi difficili da sanare. È un po’ come l’Aspirina: una fa bene, un tubetto costringe chi l’ha ingurgitata, se vuole sopravvivere, ad andare all’ospedale per una lavanda gastrica. L’abuso di anticipi protratto nel tempo, come hanno fatto proprio a Pontecurone negli ultimi due lustri, è stato più volte sanzionato dalla Corte dei Conti nei confronti degli enti interessati. Infatti l’anticipazione di tesoreria (o di cassa) è prevista dal Tuel, D. Lgs. 267/2000, ma solo per poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di liquidità. Contabilmente si configura come un prestito a breve termine che va restituito a mano a mano che si riscuotono le entrate dell’ente. È il tesoriere a concederla nel limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno. Gli interessi passivi decorrono dall’effettivo utilizzo e si commisurano sulla base degli accordi previsti dalla convenzione di tesoreria. A bilancio, le anticipazioni sono alla voce entrate, derivanti da accensioni di prestiti, e alle spese per rimborso di prestiti. È del tutto evidente però che se si continua a lavorare con l’utilizzo di anticipi si finisce per pagare molto ciò che si poteva pagare poco, e ciò non va bene soprattutto se i soldi sono dei cittadini che non ne sanno niente. Nel nostro caso il Comune di Pontecurone si trascina un debito a bilancio di circa 1,65 milioni di euro che s’è continuato a coprire con anticipazioni di cassa. Si dice che a Pontecurone sarebbero in molti a non pagare le tasse comunali e i servizi, i controlli mancano e la situazione della tesoreria è drammatica. L’andazzo andrebbe avanti da almeno dieci anni, da quando alla guida del Comune c’era Claudio Scaglia, già segretario provinciale del Pd ed attuale consigliere comunale di maggioranza a Tortona, ed Ernesto Nobile (Pd), ultimo sindaco prima dell’attuale Rino Feltri che, pur non essendo del Pd, dal Pd ha ereditato una situazione molto complessa. La Corte dei Conti con delibera del 16 novembre scorso invitava il Comune a provvedere per tempo al riassorbimento del debito anche in considerazione del fatto che il rendiconto del 2015 presenta saldi diversi essendo il risultato di amministrazione pari a € 428.708 mentre nella relazione dei revisori dei conti lo stesso era indicato in € 886.613, essendo comprensivo del fondo pluriennale vincolato. Secondo la Corte dei Conti tutto ciò ha creato problemi per la corretta gestione della liquidità in quanto denota una spesa eccessiva che non accenna a riassorbirsi poiché il Comune di Pontecurone agisce con la tecnica del chiodo-scaccia-chiodo: i debiti restano e non stupisce il fatto che anche nel 2017 il saldo possa essere fortemente negativo, almeno tanto quanto nel 2015 e nel 2016. Inoltre si teme che si siano messi nelle entrate correnti crediti inesigibili continuando a farlo anche per quanto riguarda il 2017. Ma ciò che è più grave è che sono stati approvati bilanci con entrate correnti ottenute in gran parte utilizzando fondi della partita in conto capitale con la tecnica illecita dell’anticipo di tesoreria reiterato nel tempo. Se questa è la normalità, allora si può dire qualsiasi cosa.
Come al solito quelli del Pd, che sono gli unici responsabili del disastro del Comune di Pontecurone, vogliono farci credere che il Signore è morto dal freddo.