Torino (Agipapress) – Importante risultato raggiunto al processo Eternit bis, nell’udienza di giovedì 15 febbraio nei confronti di Stephan Schmidheiny titolare della Eternit sottoposto a procedimento penale per il reato di omicidio colposo “con colpa cosciente” al Tribunale di Torino per il decesso di due persone uccise dall’amianto che veniva lavorato all’Eternit, che le ha portate ad ammalarsi di mesotelioma. La famiglia di Giulio Testore dipendente Eternit Cavagnolo, ovvero il troncone di Eternit bis che è rimasto a Torino, è assistita e difesa dall’avvocato Ezio Bonanni il quale ha formalizzato la costituzione di parte civile. La difesa di Stephan Schmidheiny ha chiesto di rigettare la domanda di costituzione di parte civile dei famigliari di Giulio Testore e di estromettere l’ONA (l’associazione presieduta da Bonanni) che si era già costituita parte civile. Il Tribunale di Torino cui è rimasto uno dei tronconi del processo Eternit Bis, dopo lo spacchettamento deciso dal GUP di Torino, ha rigettato le richieste degli avvocato di Schmidheiny Guido Alleva e Astolfo Di Amato. I familiari di Giulio Testore avevano già ricevuto in precedenza una sorta di indennizzo. Nell’atto era scritto che avrebbero rinunciato a qualsiasi azione contro Eternit. L’avvocato Bonanni ha invece affermato il principio dell’inapplicabilità di tale rinuncia nei confronti dell’attuale imputato che non era parte di quell’accordo.
Il processo è stato aggiornato all’udienza del 26 aprile prossimo. “È una decisione molto importante quella oggi – ha dichiarato l’avvocato Bonanni – assunta dal Tribunale di Torino. Astutamente Stephan Schmidheiny ha fatto indennizzare con pochi spiccioli centinaia di vittime, a Torino come a Siracusa e anche a Napoli. Con tali accordi, Schmidheiny pensava di aver chiuso il conto. Non è così. Gli atti di transazione fatti sottoscrivere con il versamento di un’esigua somma, non possono valere nel processo penale e comunque non possono far venire meno il diritto all’integrale risarcimento dei danni”.