Vanni Lai presidente di Amag Mobilità: a volte ritornano –
Il presidente di Amag Mobilità ha la responsabilità di gestire l’organizzazione del trasporto pubblico in modo tale che alla città siano garantiti servizi di qualità rispondenti alle reali necessità dei cittadini.
La relazione della Commissione Speciale e Temporanea di Controllo sull’attività delle Partecipate, promossa proprio su iniziativa del MoVimento nel corso della precedente amministrazione, prende in esame periodo 2007 e il 2012, periodo in cui il neo eletto presidente di Amag Mobilità era Assessore ai Trasporti e quindi garante anche della corretta gestione dell’azienda partecipata ATM a maggioranza di controllo pubblico, della quale era già stato amministratore negli anni 90.
Dal quadro emerso proprio da questa indagine, svolta col supporto dei dati della Ragioneria dello Stato, le criticità maggiori riscontrate dalla commissione sono state “La presenza di rigidità organizzative, il sovradimensionamento dell’organico in alcuni settori con forti squilibri tra le varie mansioni (carenza di autisti), la totale assenza di politiche degli acquisti, l’accollo di pesanti oneri finanziari (parcheggio di via Parma)”.
Queste, assieme ad altre anomalie gestionali e amministrative, nel corso degli anni tra il 2006 e il 2014 hanno portato ad una netta diminuzione del capitale sociale, uno spropositato aumento dei costi di gestione e un indebitamento progressivo dell’azienda che ha avuto come conseguenze pesanti disservizi per i cittadini e tanti sacrifici per i lavoratori dell’azienda, fino a determinarne il fallimento.
Il bando pubblico che assegna una carica importante come la presidenza di Amag Mobilità, dovrebbe essere costruito per individuare il miglior profilo professionale possibile per ricoprire tale incarico a garanzia dell’interesse pubblico.
Il bando che ha portato alla nomina di Serafino Vanni Lai alla presidenza di Amag Mobilità sembra invece essere stato costruito su misura per circoscrivere l’ambito di ricerca proprio a quelle figure che in questi anni hanno già gravitato intorno al mondo del trasporto pubblico cittadino.
Il criterio indicato nel bando che limita l’accesso a candidati con “esperienza continuativa triennale o superiore, quale componente degli organi di amministrazione, direzione o controllo di almeno una società di servizi pubblici locali” è un chiaro esempio di come sia stata direzionata tale ricerca.
Il curriculum di Serafino Vanni Lai, come accennato sopra, è sicuramente politicamente lungo e ricco di esperienza sia come amministratore della fallita ATM sia come assessore ai trasporti nella giunta Fabbio, protagonista della triste vicenda dai noti strascichi giudiziari, ma è legittimo chiedersi:
‘E il migliore profilo possibile per ricoprire un ruolo così delicato?
Il MoVimento 5 Stelle di Alessandria avrebbe dato rilievo alla formazione specifica e ad altri aspetti propri buon candidato al ruolo, così da essere davvero l’ amministrazione che si propone di “ridisegnare” Alessandria.
La giunta si è invece limita a “ricalcare” i contorni del ritrito quadro, a cui siamo ormai abituati, che vede al centro la spartizione delle poltrone con criteri di selezione studiati ad personam, a dispetto della professionalità e degli interessi della città.