di Andrea Guenna – Non riesco a togliermi dalla testa la frase profetica di Chesterton: “Fuochi saranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. Questo perché a causa del relativismo imperante tutto è messo in discussione, perfino le certezze su cui si basa la civiltà. Gli Stati hanno perso la loro sovranità in nome di una valuta comune – che tale non è in quanto, per renderla tale, bisogna ricorrere allo spread -, la famiglia è letteralmente esplosa e al suo posto ci siamo inventati le unioni civili dimenticandoci un po’ troppo in fretta che, per fare un figlio, ci vogliono pur sempre un uomo e una donna. Ci fanno credere che il sesso, in senso fisico, non è determinante per dividere gli uomini dalle donne poiché ciascuno di noi è quello che percepisce di essere, oggi uomo, domani donna, dopodomani mattina di nuovo donna e il pomeriggio uomo.
E le quote rosa?
E la parità di genere?
E le femministe, dove sono le femministe?
Ma non è finita perché, dopo averci obbligato a mangiare le olive del Marocco e le arance del Portogallo, ora provano a convincerci che un bel piatto di scarafoni sia una delizia. Infatti dal 1° gennaio 2018 entra in vigore il regolamento europeo sui Novel Food che vuole portare sul mercato dell’Ue cibi e ingredienti mai visti prima come gli insetti, parti di essi e i prodotti da loro derivati, che già finiscono nel piatto di oltre due miliardi di persone nel mondo, che sarebbero ricchi di proteine e pure ecosostenibili perché si allevano con poca acqua ed energia, come ha sottolineato la Fao. Io della Fao me ne frego e provo sollievo nell’apprendere che per ora in Italia non è consentito allevare insetti a scopo alimentare. Non si possono nemmeno vendere, né loro né come merce trasformata. Spero per il futuro che i nostri parlamentari sappiano difendere, a Bruxelles e non solo a Bruxelles, la polenta con lo stoccafisso alla genovese, il caciucco, i ravioli, il ragù e tutto quanto concerne la nostra tradizione gastronomica che è la migliore del mondo.
Ma il regolamento che entrerà in vigore il 1° gennaio considera Nuovi Alimenti tutti gli insetti interi e le loro parti oltre agli alimenti con una struttura molecolare nuova o volutamente modificata, nonché derivanti da colture di cellule o di tessuti ottenute da animali, vegetali, microorganismi, funghi o alghe, da microorganismi, funghi o alghe o da materiali di origine minerale.
Dovrebbe inoltre essere prevista una categoria che comprenda gli alimenti di origine vegetale ottenuti con pratiche non tradizionali di riproduzione.
Corriamo il rischio di dover attenerci all’elenco degli animali approvati in Belgio: grillo e grillo tropicale, locusta africana e americana, tenebrione e tenebrione gigante (nella foto), il buffalo worm, che è un po’ più piccolo del precedente, tarma della cera, tarma minore della cera e baco da seta.
A questo punto Chesterton ci inviterebbe a combattere per dimostrare che un bel piatto di agnolotti al brasato è una prelibatezza. In effetti siamo in pieno declino perché non stiamo andando avanti ma indietro come i gamberi se è vero che già Giovanni Battista, più o meno duemila anni fa mangiava locuste. E siamo tornati indietro se alle elementari le maestre fanno vestire i bambini con la gonnellina. Qualche tempo fa ad un convegno di giornalisti ho avuto modo di discutere con una collega radical chic la quale osservava che se un uomo ha delle belle gambe può mettersi la gonna dicendo che in fondo gli stessi Romani avevano il gonnellino.
Dopo aver notato che erano passati 17 secoli, le ho chiesto perché, già che c’eravamo, non vestire i maschietti di pelli come l’uomo delle caverne.
Ma questa è un’altra storia.
Intanto gli insetti se li mangino pure gli altri che io continuerò coi miei piatti mediterranei.
Buon appetito.