Novi Ligure – Era incinta al sesto mese ed aspettava due gemelli, ma li ha persi entrambi. Era stata ricoverata d’urgenza al San Giacomo di Novi la mattina di giovedì 19 novembre 2015 a causa di molti disturbi e perdite che aumentavano giorno dopo giorno in quanto era in atto un cedimento del cordone ombelicale (prolasso del funicolo ombelicale). I medici, invece di operarla, hanno semplicemente “rimesso dentro” il cordone uscito col risultato che i dolori invece di diminuire sono aumentati fino a divenire insopportabili. Secondo i legali la donna avrebbe chiesto di essere trasferita ad Alessandria ma al diniego dei medici avrebbe deciso di pagarsi l’ambulanza per il trasferimento che finalmente è avvenuto. Giunta nel capoluogo, sempre secondo la ricostruzione dei fatti da parte dei suoi legali, le sue condizioni sono apparse gravissime per cui è stato necessario operarla per farla abortire. L’operazione è stata necessaria per scongiurare un aggravamento del quadro clinico che poteva degenerare in setticemia. Si tratta di una gravissima infezione che ha già ucciso due ricoverati del San Giacomo, nel 2015 Luigi Bianchi, 85 anni di Varese, operato al femore, al quale era stato dimenticato un tubetto del catetere nella pancia, e Silvia Cassano, 76 anni di Basaluzzo deceduta il 30 ottobre dello stesso anno all’Hospice “Il Gelso” di Alessandria dove era stata trasferita dopo che i medici dell’ospedale di Novi l’avevano mandata a casa. Era stata ricoverata il 16 agosto e le avevano trovato solo un’infezione salvo poi accorgersi dopo quattro giorni della gravità del caso e l’avevano operata all’intestino. Era troppo tardi e nonostante l’intervento le sue condizioni continuavano a peggiorare. Benché bisognosa di cure era stata dimessa il 7 settembre dopo 22 giorni di ricovero. Qualche giorno dopo la guardia medica decise di portarla all’ospedale di Alessandria nel reparto di Medicina d’urgenza dove i medici constatavano che l’infezione acuta s’era aggravata sfociando in setticemia. Non è finita perché non più tardi di un mese fa anche una signora anziana di Ovada, Maria Luisa Orsi di 76 anni, è deceduta al San Giacomo in circostanze da chiarire. In un primo momento era stata ricoverata all’ospedale di Ovada e poi, data la gravità dei sintomi trasferita a Novi dove era stata sottoposta ad alcuni esami. Ma gli esami, ovviamente, non sono bastati e la poveretta è morta. Di tutti questi casi i medici novesi sono stati assolti solo per il decesso del Bianchi, mentre per gli altri sono ancora sotto processo. Purtroppo, per tutti questi motivi, si deve registrare che l’ospedale di Novi, secondo una statistica stilata l’anno scorso da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), risulta essere il peggiore della provincia di Alessandria, avendo anche il triste record delle richieste di risarcimento danni.