Alessandria (fonte Ansa) – Si è tolto la vita in carcere A.M., 63 anni, l’allenatore di squadre giovanili di calcio arrestato nei giorni scorsi per pedo-pornografia e atti sessuali su minori dai carabinieri che ne hanno anche reso subito note le generalità. S’è soffocato con la testa in una busta di plastica stretta al collo. “Avevo chiesto i domiciliari perché ritenevo il carcere non adeguato a tutelare la sua incolumità – conferma all’Ansa l’avvocato Massimo Taggiasco, che lo difendeva – mai però mi sarei aspettato una cosa del genere”. Le indagini erano partite dalla testimonianza di una vittima che l’aveva riconosciuto in un bar, per caso, a 29 anni di distanza dagli abusi subiti. I carabinieri lo avevano sorpreso nella sua abitazione in compagnia di un minorenne. Nell’appartamento avevano sequestrato centinaia di videocassette coi filmati dei suoi incontri con i baby calciatori. “L’altro giorno, al termine dell’interrogatorio di garanzia, mi aveva promesso che quando ci saremmo rivisti mi avrebbe spiegato”, aggiunge l’avvocato Taggiasco, riferendo di un passato problematico, nel quale l’uomo sarebbe stato a sua volta vittima di violenza. “Un episodio che evidentemente gli ha segnato la vita – sottolinea il legale -, che non giustifica quello che ha fatto ma lo spiega”. È stato il legale ad informare questa mattina i familiari, in arrivo dalla Sardegna, regione originaria dell’uomo.