Alessandria (Red) – Continua il dibattito a destra per scegliere il candidato sindaco da presentare alle prossime amministrative di primavera. Se a sinistra è abbastanza scontata la candidatura della sindaca uscente Rita Rossa, sull’altro fronte c’è ancora molta confusione. Tuttavia i bene informati danno come favorito Roberto Cava, 68 anni di Alessandria, fino al luglio 2014 direttore dell’associazione commercianti (Ascom), attualmente nel settore Ascomfidi per la gestione del Consorzio Fidi, settore importante e strategico. Ha un passato da democristiano in quanto è stato consigliere comunale della Dc negli anni ottanta a Palazzo Rosso, collega di Piercarlo Fabbio, anche se oggi è in quota Lega Nord. L’accordo su di lui fra la Lega e Forza Italia sarebbe stato definito – ancorché in forma ufficiosa – nell’incontro di ieri tra il segretario provinciale degli Azzurri Ugo Cavallera e Riccardo Molinari, segretario provinciale e vice segretario nazionale della Lega Nord.
E sempre ieri, sempre per decidere il candidato, s’è riunito il comitato provinciale di Forza Italia alla presenza del segretario provinciale Ugo Cavallera (in fondo nella categoria Aoggi Podcast, l’intervista di Zanier), del segretario cittadino Piercarlo Fabbio, del coordinatore regionale Piemonte Gilberto Pichetto Fratin, dei consiglieri comunali di Forza Italia ad Alessandria Gabrio Secco (capogruppo) e Davide Buzzi Langhi, e dell’ex presidente di Amag Lorenzo Repetto.
Dalla riunione sarebbero emersi i nomi di Oreste “Tino” Rossi e di Davide Buzzi Langhi (insieme nel fotomontaggio).
Tino Rossi, 53 anni di Spinetta, è perito tecnico e imprenditore agricolo. Leghista della prima ora, è stato segretario provinciale del Carroccio dal 1989 al 1994 e consigliere federale nazionale dal 1993 al 2000. Consigliere comunale ad Alessandria per la Lega dal 1990 al 1994, deputato al parlamento dal 1992 al 2000 per tre legislature, è stato candidato sindaco nel 2002 perdendo al ballottaggio contro Mara Scagni. Dal 2000 al 2009 è stato consigliere regionale del Piemonte e, a partire dal 2005, capogruppo della Lega al consiglio regionale Piemonte. Alle elezioni europee del 2009 è stato eletto deputato della Lega Nord, primo europarlamentare alessandrino. Alla fine del 2012, dopo aver rotto col nuovo leader leghista Roberto Maroni, ha lasciato la Lega Nord per aderire al Partito Popolare Europeo. Consigliere comunale di maggioranza con la giunta dell’allora sindaco Piercarlo Fabbio (2007 – 2012), nel gennaio del 2012, dopo l’espulsione di Buzzi Langhi dalla Lega Nord reo di aver accettato un incarico di giunta proprio in un momento in cui i rapporti fra leghisti e azzurri si erano molto raffreddati, s’è dimesso dal consiglio comunale di Alessandria lasciando il posto al subentrante Davide Autano di 40 anni, perito industriale. Il 5 febbraio 2014 Rossi ha aderito alla delegazione di Forza Italia.
Davide Buzzi Langhi, figlio della sindaca leghista Francesca Calvo, 43 anni, di Alessandria, è laureato in giurisprudenza ed è consulente di alcuni istituti di credito oltre che imprenditore nell’ambito dell’intrattenimento e della ristorazione. Consigliere comunale ad Alessandria dal 2007 ad oggi, prima della Lega e poi di Forza Italia, è stato anche consigliere della Provincia dal 2005 al 2009.
Rossi e Buzzi Langhi sono visti favorevolmente dall’ex sindaco Piercarlo Fabbio che ritiene più opportuno un candidato proveniente dalla politica e non prestato alla politica.
Nel centrodestra non si può ignorare un personaggio di peso come Emanuele Locci, attuale consigliere comunale di Fratelli d’Italia e capogruppo del Pdl, nonché presidente della commissione di controllo gestione del Comune. Un ottimo candidato, con molto consenso, che potrebbe puntare al ballottaggio. Rifiuta l’ipotesi della scelta del candidato sindaco senza ascoltare la base.
“Sono convinto – ci ha detto al telefono – che il candidato sindaco non lo debbano decidere alcuni notabili di Forza Italia in una stanza. Non bisogna ripetere gli errori che hanno causato la crisi in atto nel centrodestra. Occorre indire le primarie e, se non si faranno, nella speranza di andare al ballottaggio occorre almeno mettersi d’accordo sul programma”.
L’appello di Locci è dovuto al fatto che a destra si corre il rischio di mandare allo sbaraglio un candidato sindaco senza il favore della base che, stando così le cose, potrebbe disertare le urne o votare per il Movimento 5 Stelle.