Volpedo (Maria Ferrari) – È molto strano che a Volpedo non vi siano alveari. In tutta la Val Curone, di cui Volpedo è un centro di primaria importanza soprattutto per la coltura delle pesche, ve ne sono a San Sebastiano Curone, a Gavazzana, a Costa Vescovado, ma a Volpedo no. Eppure il paese che ha dato i natali al grande Giuseppe Pellizza è un importante centro agricolo, dove si presume che l’ecosistema sia incontaminato.
A questo proposito sappiamo che le api sono un infallibile indicatore della qualità dell’aria, per cui, dove è presente anche una minima ed impercettibile traccia di inquinamento, muoiono, come è successo mesi fa ad un apicoltore tortonese che ha dovuto sbaraccare e andarsene perché le api gli morivano in massa.
Migliaia di api morte davanti agli alveari, alcune erano in agonia, e pare che Apilombardia, l’associazione regionale con sede a Voghera, abbia individuato la causa della strage nei trattamenti insetticidi su frutta e frumento. Gli apicidi, secondo Apilombardia, si sono verificati in concomitanza con eventi agronomici ben precisi, che consentono di ipotizzarne la possibile causa, come i trattamenti di meli e peschi con un neonicotinoide, insetticida letale anche per le api. Diversi studi hanno rilevato nel polline raccolto nella zona la presenza di tale sostanza. Di fronte a questa emergenza, gli apicoltori al confine tra Piemonte e Lombardia hanno chiesto l’intervento dei due assessorati regionali.
“Servono indagini urgenti sui fenomeni segnalati – fa sapere Apilombarda – e l’apertura di un confronto che porti a scelte operative e interventi incisivi. Noi siamo disponibili a condividere le informazioni in nostro possesso a tutela di un comparto agricolo forse poco rilevante in termini economici diretti, ma assai importante per l’agricoltura e l’ambiente nel loro insieme”.
Cosa sono i neonicotinoidi?
I principi attivi dei nicotinici di sintesi possono essere suddivisi, a seconda della formula chimica, in cloronicotinili e tianicotinili. I cloronicotinili sono neonicotinoidi di prima generazione, caratterizzati dalla presenza nella molecola di un gruppo cloropiridile e bloccano i recettori nicotinici inibendo il passaggio degli impulsi nervosi. Agiscono principalmente per ingestione e sono caratterizzati da un’elevata sistemicità acropeta se assorbiti dalla radice e da limitata sistemia se assorbiti dalle foglie con azione citotropica-translaminare. La traslocazione dalla foglia alle altre parti della pianta è limitata. Alla categoria dei cloronicotinili appartengono: Acetamiprid (Epik), Imidacloprid (Confidor, Gaucho, Warrant, Kohinor) e Thiacloprid (Calipso).
I tianicotinili, invece, sono neonicotinoidi di seconda generazione, caratterizzati dalla presenza nella molecola di un gruppo clorothiazolo, risultano attivi per contatto e per ingestione. Si tratta di prodotti sistemici (sistemia acropeta xilematica, non basipeta floematica), applicabili sia per via fogliare che radicale. Proteggono anche la vegetazione di nuova formazione. Efficaci contro tutti gli stadi, ad eccezione delle uova. A questa categoria appartengono: Clothianidin (Poncho e Dantop), Thiamethoxam (Actara e Cruiser).
Non è finita perché c’è anche il neonicotinoide di terza generazione, il Dinotefuran caratterizzato dalla presenza di Furanicotinyl.
A cosa servono e cosa fanno.
Si tratta di insetticidi efficaci impiegati in agricoltura e a Volpedo lo sarebbero soprattutto nei pescheti, o persiceti che dir si voglia. Preservano i frutti destinati alla distribuzione e non lasciano traccia per cui è molto difficile trovarli, per esempio, nelle pesche destinate ai supermercati. Ma per le api sono letali. Infatti, sulla base di studi sulla tossicità nelle api, Dinotefuran è risultato altamente tossico e, dal momento che si tratta di un prodotto relativamente nuovo, gli studi di settore disponibili non sono sufficienti per valutare il suo potenziale impatto sull’ecosistema. Secondo studi recenti l’impatto del Clothianidin di Bayer e del Thiamethoxam di Syngenta su api da miele a concentrazioni variabili, può causare sei danni alle colonie di api.
Il parere degli esperti.
Le prove che collegano la sindrome dello spopolamento degli alveari di Volpedo all’utilizzo in agricoltura degli insetticidi neonicotinoidi, si possono leggere in una ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Science and Technology da un gruppo di ricercatori guidato dal chimico Andrea Tapparo e dall’entomologo Vincenzo Girolami, dell’Università di Padova, che punta il dito contro le emissioni in atmosfera di particolato (polveri sottili) contenente l’insetticida durante le operazioni di semina.
Pesche biologiche?
Eppure da Volpedo arrivano anche pesche “biologiche” che sono vendute, per esempio, anche alla Coop.
La domanda è: come si fa a parlare di prodotti biologici se si fa uso di pesticidi?
Ciò non toglie che la frutta di Volpedo sia eccellente e sia un bene mangiarla. Infatti il Dinotefuran non è tossico per gli esseri umani e, oltre che per gli insetti, api comprese, è tossico solo per gli uccelli, mentre per quanto riguarda diverse specie di piante anche non da frutta non vi è nessuna base per affermare che sia fitotossico.
In ogni caso per sapere di più e per completezza di informazione torneremo sull’argomento sentendo il parere dei diretti interessati.