Novi Ligure (Franco Traverso) – La vicesindaca, nonché assessora comunista alle politiche sociali Felicia Broda, la stessa che a febbraio aveva difeso una sessantina di profughi che avevano manifestato per avere la Tv ed il wifi nel Motel Leon d’Oro dove sono ospitati, ora cerca di rimediare, ma la toppa è peggio del buco.
Per lei quei profughi avevano ragione in quanto sono ospiti e come tali devono essere trattati, al punto che ha avuto l’ardire di rilasciare al cronista di turno la seguente dichiarazione: “Gli ospiti del Leon d’Oro hanno espresso civilmente (hanno bloccato il traffico! N.d.r.) una serie di osservazioni alle quali presteremo la massima attenzione (la stessa che usano nei confronti dei disoccupati novesi?; n.d.r.). Chiedere di poter guardare la televisione e di avere un collegamento wifi, non sono semplici capricci. Ormai da questi mezzi di comunicazione non si può più prescindere. Si tratta di giovani che non chiedono internet per divertirsi a chattare, ma hanno necessità di parlare con le loro famiglie”. Quello era il buco.
Ora la stessa vicesindaca e assessora comunista ha deciso di realizzare un centro per disabili, nonché una residenza per giovani coppie ed anziani in difficoltà, a Villa Zucca che è addossata alla facciata della scuola elementare omonima. Questa è la toppa.
La cosa non è piaciuta ai liberali novesi del gruppo “Alfare” che in una nota firmata dal portavoce cittadino Vincenzo Rapa (nella foto), scrivono: “Non vogliamo essere fraintesi: non mettiamo in discussione la finalità sociale dell’iniziativa, che ovviamente condividiamo, ma la sua collocazione in questo fabbricato. Si tratta infatti di quello stesso fabbricato di cui, nel nostro programma elettorale e nelle nostre molteplici iniziative al riguardo, abbiamo proposto la demolizione allo scopo di recuperare un’area di circa 1600 metri quadrati, in cui realizzare un parcheggio per 50 posti auto al servizio esclusivo della scuola completamente attrezzato con tanto di verde, panchine, illuminazione e punto sosta per autobus di linea e scuolabus”.
Un’area da decongestionare
Non è che i nipotini di Einaudi siano contro l’accoglienza e l’assistenza ma, secondo loro – e anche secondo noi – quell’area su cui sorge il complesso scolastico costruito negli anni sessanta (quando c’erano tante bici e poche auto), va decongestionata. La cubatura del fabbricato, una volta demolito, deve essere trasferita altrove.
“Il nostro progetto – dicono i liberali novesi – è già stato più volte reso noto con tanto di modalità di realizzazione e costi dell’operazione, importo realizzabile dalla vendita della cubatura per cui si avrebbe una rimanenza, ad opera realizzata, di oltre 200.000 euro a disposizione per interventi di pubblica utilità. Magari nella scuola Zucca medesima. È una follia – spiegano – sovraccaricare l’area e la scuola stessa, di una nuova realtà, peraltro così impegnativa, che comporterà un aumento di persone e mezzi. In questo modo si condanna ad una vita infernale chi frequenta la scuola, gli abitanti della zona e chi transita in Via Verdi, nelle ore di entrata ed uscita degli alunni, nelle giornate delle udienza con gli insegnati e durante le elezioni”.
La miopia dell’amministrazione comunale
È un fatto che a Novi si “navighi a vista” senza “strumenti di bordo”, a dimostrazione che a Palazzo Dellepiane c’è la totale mancanza di cultura urbanistica che è necessaria a comprendere che ogni edificio, sia pubblico che privato, non deve essere considerato come un elemento a sé stante, parte è integrante del contesto urbano. La scuola Zucca, come ogni edificio pubblico, deve essere immediatamente percepito come tale e deve godere della funzionalità necessaria allo svolgimento della sua attività. Non deve essere mortificata dietro l’incombente e pesante sagoma di un fabbricato in cui, oltretutto, l’amministrazione comunale vorrebbe inserire un’attività tanto impegnativa. L’edificio, che porta il nome del proprietario originario, altro non è che un fabbricato senza particolare valore architettonico, esattamente come altri che sono stati demoliti per lasciare spazio a nuove realtà.
Un’occasione da non perdere
“Oggi – spiega Vincenzo Rapa – si presenta un’occasione irripetibile per dare completezza e qualificare al meglio il complesso scolastico, dotandolo d’una struttura indispensabile sotto molti punti di vista. Elio Defrani, su Il Novese del 17 dicembre 2015, tendeva a sminuire il successo della nostra raccolta firme del 27 novembre precedente, senza capire il senso della proposta”.
In effetti bisogna superare le pur comprensibili reazioni sentimentali che danno voce solo alla reazione emotiva di alcune persone, soprattutto appartenenti all’ambito scolastico che, avendo conosciuto la maestra Basaluzzo, proprietaria della casa in oggetto (nella foto la Scuola Zucca e a fianco la casa della famiglia Zucca) che ha lasciato in eredità al Comune il terreno per edificare l’attuale Scuola Zucca (dal cognome del marito di lei) “non vedevano di buon occhio la demolizione del fabbricato verso cui provavano un legame affettivo”.
Soprattutto, si diceva, e si dice, che si voleva “cancellare un giardino per fare spazio ai gas di scarico”. È chiaro che siamo di fronte ad un mucchio di sciocchezze.
Bisogna fare la cosa giusta
“Per noi – continua Vincenzo Rapa – il verde di alto fusto è da salvaguardare ed anzi deve essere incrementato con nuove piante e verde in genere. Chi ha ricordi, se vuole, li serbi per sé. I ricordi personali, però, non possono essere ostacolo alla soluzione dei problemi della collettività”.
Il progetto della compagna Broda, per i liberali novesi, sarebbe un ulteriore sfregio alla città, oltre a quelli perpetrati negli ultimi decenni proprio in forza della realizzazione di altre opere pubbliche che l’hanno fatta precipitare ad un livello sempre più basso, proprio per mano di chi dovrebbe, al contrario, promuoverne il miglioramento funzionale ed estetico.
“Ci opporremo con tutte le nostre forze a tale iniziativa – conclude il portavoce dei liberali novesi -, il Comune faccia uno sforzo per trovare un’altra soluzione, compresa la possibilità di una costruzione nuova, funzionale allo scopo”.
Magari da un’altra parte.