Roma (da Corsera) – Un incontro, già in programma con la delegazione di europarlamentari del Pd prima del vertice europeo e il premier Renzi ai suoi avrebbe parlato dei timori sulle condizioni e il futuro dell’Europa. Preoccupazione non solo sua, avrebbe riferito Renzi, ma del mondo. Ma Palazzo Chigi ha smentito le frasi attribuite al premier. Ai suoi il presidente del consiglio avrebbe anche raccontato che dopo l’esito del referendum su Brexit era convinto che l’uscita della Gran Bretagna sarebbe stata un’occasione di rilancio. Invece ci sarebbe stata, secondo Renzi, una marcia indietro tra l’incontro di Ventotene, che aveva fatto pensare ad un rilancio, ed il fallimento del vertice informale di Bratislava. In particolare durante i 45 minuti della riunione, riferisce chi era presente, Renzi ha parlato della visita alla Casa Bianca spiegando che per il presidente americano Obama il dossier più delicato che lascerà in eredità a chi gli succederà non sarebbe la Siria, considerata una grave emergenza ma risolvibile, quanto l’Europa. E di considerare la sinistra italiana un partner fondamentale per il rilancio del progetto europeo, che deve avvenire – secondo quanto illustrato dal premier ai suoi – su tre pilastri ed in vista dell’appuntamento di Roma per il 60esimo anniversario dei Trattati: discontinuità delle politiche economiche europee per chiudere la stagione dell’austerity facendo leva anche sul pressing intellettuale aperto dallo stesso Obama; costruzione dell’identità europea, con una serie di iniziative culturali; Europa sociale. Dopo le notizie di agenzia, la smentita arrivata da Palazzo Chigi in particolare a proposito delle affermazioni attribuite al premier sui temi globali della crisi siriana e sul ruolo dell’Europa.