Lo scorso 7 ottobre, parlando all’istituto Jacques Delors a Parigi, il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker (nella foto col nostro Renzi) ha definitivamente sepolto la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa dicendo con estrema franchezza: “Credo sia venuto il momento di chiarire alcune cose. Molte volte quelli che ci osservano non capiscono quello che facciamo. Ci sono molte ragioni per questo, ma c’è un fraintendimento di fondo: dobbiamo smetterla di parlare di Stati Uniti d’Europa. Non possiamo indurre in errore i cittadini: noi non avremo mai gli Stati Uniti d’Europa, perché i cittadini europei non li vogliono”.
Juncker, che di fatto è a capo del governo dell’Unione Europea, ha persino difeso gli Stati nazionali: “Le realtà nazionali vanno rispettate, l’Europa non si può costruire contro la volontà delle nazioni. E le nazioni non sono un evento provvisorio della Storia, ma sono fatte per durare”. E ancora: “I popoli d’Europa hanno bisogno di una prossimità immediata. Amano la loro terra, amano il paesaggio e le loro tradizioni. Amano un continente fatto di diversità”.
Infine Juncker ammette che gli europei non amano l’Unione Europea perché hanno l’impressione “che l’Unione Europea sia sulla via di destatizzare l’Europa”, ovvero di omogeneizzarla.
Com’è possibile che Juncker, proprio l’uomo preposto a costruire la prospettiva degli Stati Uniti d’Europa, insignito nel 2014 del “Premio Coudenhove Kalergi” sulla cui lapide ha voluto essere immortalato come “Pioniere degli Stati Uniti d’Europa”, annunci pubblicamente la morte del progetto degli Stati Uniti d’Europa?
Com’è possibile che Juncker lo faccia senza che si siano registrate reazioni a livello ufficiale da parte delle istituzioni europee e da parte dei governi europei? Com’è possibile che la stampa abbia ignorato o minimizzato questa presa di posizione pubblica e netta da parte del più alto rappresentante dell’Unione Europea?
Cari amici, se lo stesso Juncker ammette il fallimento della prospettiva degli Stati Uniti d’Europa verso cui è orientata la strategia complessiva dell’Unione Europea sul piano finanziario, economico, legislativo, sociale, politico e della sicurezza vuol dire che questa Unione Europea naviga a vista senza avere un chiaro punto d’approdo. Questo disorientamento è ancor più accentuato dal fatto che non abbiamo più la certezza di chi siamo sul piano delle radici, della fede, dell’identità, dei valori, delle regole e delle leggi.
A questo punto sbrighiamoci a liberarci da questa Unione Europea senz’anima e senza senso.
Sbrighiamoci a riscattare la nostra sovranità monetaria, economica, legislativa, giudiziaria, politica e sul piano della sicurezza e della difesa.
Sbrighiamoci a salvaguardare la sovranità nazionale dell’Italia e a salvare gli italiani.