Tortona (Maria Ferrari) – Dopo due anni e mezzo di indagini la pubblico ministero Francesca Rombolà ha deciso di archiviare il caso dell’intossicazione da cibo alla residenza Lisino avvenuta al pranzo di Natale di tre anni fa, che ha causato la morte della signora Angelina Lucato di 81 anni (nella foto) ospitata nella struttura. Non ci sono dubbi sul fatto che il cibo servito era stato contaminato nella cucina della casa di riposo di proprietà della Cassa di Risparmio di Tortona, qualcuno deve essere per forza responsabile di quella morte, ma il processo non si farà. Le indagini erano state immediatamente avviate anche da Asl Al e Nas ed erano partiti diversi avvisi di garanzia. Poi il nulla, il colpevole non s’è trovato. Strano, perché in cucina c’erano poche persone e le indagini sono partite subito. Non avrebbe dovuto essere difficile chiudere il cerchio, eppure tutto s’è risolto con un nulla di fatto.
A svolgere il servizio di Mensa e gestione della residenza per anziani Lisino era Kursana del gruppo Dussmann che opera nel settore dei servizi socio assistenziali e sanitari, rivolti in modo peculiare al settore della Terza Età. Il marchio Kursana è presente a livello internazionale con servizi e attività sviluppate in Germania, Austria, Svizzera, Estonia e Italia, gestendo complessivamente e in modo integrale oltre 14.000 posti letto e sviluppando un fatturato a livello europeo di oltre 150 milioni di euro. In Italia opera come Consorzio di Cooperative Sociali (mentre all’estero assume la veste giuridica di società di capitali), gestisce, stabilmente o temporaneamente servizi nei campi socio assistenziale, sanitario e riabilitativo rivolti a privati, imprese, enti pubblici quali Comuni, Province, Regioni e ASL.
E proprio qui sta l’inghippo perché non si capisce come sia stato possibile che lo stesso cibo non abbia causato nessuna intossicazione, per esempio, all’ospedale di Tortona dove era proprio Kursana a fornire lo stesso servizio della Lisino.
Tutto s’è svolto in rapida successione. Il 25 dicembre 2013 è stato consumato il pranzo di Natale causa dell’intossicazione di una trentina di ospiti parte dei quali sono finiti all’ospedale e fra questi proprio la signora Lucato. Due giorni dopo la signora Angelina Lucato entrava in coma dal quale non si sarebbe più risvegliata. Il 29 dicembre moriva e due giorni dopo fu eseguita l’autopsia. Il 3 gennaio la famiglia della deceduta presentava denuncia in procura della repubblica mentre il giorno dopo, sabato 4 gennaio 2014 si sono svolti i funerali.
Qualcuno ha tentato di soffocare la notizia ma noi di Alessandria Oggi abbiamo iniziato un’inchiesta giornalistica che ha portato alla luce molte incongruenze. Era del tutto evidente che la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona volesse far dimenticare la tragedia avvenuta in una struttura di sua proprietà che, addirittura, ha comportato la morte per intossicazione di una degente.
Era omicidio, certamente colposo, ma sempre omicidio dovuto ad incuria da parte di qualcuno del servizio interno che ha determinato la contaminazione da botulino del cibo servito in mensa. Si trattava di un gravissimo colpo inferto alla credibilità della struttura e all’immagine della stessa Fondazione Bancaria tortonese. Lo stesso Nas aveva stabilito che “l’intossicazione di Natale alla Lisino non era per colpa degli alimenti” per cui, procedendo per esclusione, il botulino presente nel cibo era dovuto alla scarsa igiene per cui pare infatti che non siano stati rispettati gli standard HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) obbligatori per le strutture come la casa di riposo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. L’HACCP è un sistema che previene i pericoli di contaminazione alimentare e si basa sul monitoraggio dei punti della lavorazione degli alimenti in cui si prospetta un pericolo di contaminazione sia di natura biologica che chimica o fisica. Nella sentenza di archiviazione si legge che il decesso della signora Lucato è stato determinato a causa di un batterio contenuto negli alimenti che le sono stati dati nella struttura, ma non si è riusciti a capire come e per colpa di chi, sono stati alterati i cibi producendo il botulino. Non si è potuto analizzare infatti il resto del pasto servito il giorno di Natale perchè era stato buttato via tutto.
Perché tanta fretta? Chi ha buttato via tutto mentre era in corso un’inchiesta da parte della procura della repubblica? Possibile che non si conosca il nome di chi materialmente ha fatto sparire le prove della morte della signora Lucato? Perché il pm ha archiviato senza approfondire? C’è stata forse qualche pressione da ambienti che contano?
Un dato è certo: sono mancati i controlli da parte di Kursana la cooperativa scelta proprio dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. La stessa Fondazione che, dopo aver licenziato Kursana, ha affidato la gestione della Lisino alla cooperativa Bios di Bruno Paradiso, anche se con procedure per lo meno discutibili, cioè senza gara. Di strano c’è anche che la Bios di Bruno Paradiso, al momento dell’affidamento da parte della Fondazione, gestiva già la casa comunale concorrente di Lisino, cioè la Kora Kennedy. Inoltre Paradiso, tramite un’altra delle sue cooperative, la Hodie Srl, proprietaria, tramite Immobiliare Srl che ne è la controllante, della Basile di Alessandria.
Ma chi è Bruno Paradiso? Sappiamo che proprio a Tortona 25 anni fa gestiva l’interporto di Rivalta poi andato a fuoco. Successivamente ha iniziato una fiorente attività nell’ambito dei servizi per anziani dando vita a qualche cooperativa sociale, Palea Srl, Hodie Srl e altre.
Di recente è tornato all’onore della cronaca per la vicenda di Argental Srl di Alessandria acquistata da Hodie Srl – rappresentata da Mari Chiapuzzo – insieme alla sede, un palazzone di sei piani. Per questo motivo Argental Srl è stata trasformata in una immobiliare che, oltre al palazzone di Alessandria, gestisce altri immobili di sua proprietà.
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