Ovada – Poteva essere dovuto ad un errore di calcolo l’ammanco di 80.000 euro, pari allo 0,45% del bilancio comunale 2015, emerso a cavallo tra il 2015 ed il 2016, nel corso dei conteggi del rendiconto del Comune di Ovada. Subito sono scattate le indagini, disposte dalla Procura della Repubblica di Alessandria, in seguito all’esposto del sindaco di Ovada Paolo Lantero, condotte dalla Guardia di Finanza. Indagini che, nella loro fase istruttoria, si sono concluse ieri col sequestro cautelativo d’un immobile di proprietà dell’impiegata comunale P.M., addetta alla riscossione dei diritti di segreteria dell’ufficio tecnico. Secondo quanto si apprende da una nota diramata dalla stessa Guardia di Finanza, la cifra corrisponderebbe a “quella che la donna avrebbe sottratto” in un lasso di tempo che va dal 2009 al 2015. Infatti l’ammanco, in un primo momento quantificato in circa 80.000 euro, dopo le verifiche, è risultato essere superiore di ben il 60% arrivando alla cifra di circa 130.000 euro, pari al valore dell’immobile posto sotto sequestro in base alle disposizioni della Corte dei conti di Torino, su richiesta della Procura della Repubblica di Alessandria. Ad accorgersi del buco a bilancio erano stati i tecnici contabili del Comune di Ovada che avevano immediatamente segnalato la cosa al sindaco che, a sua volta, aveva subito denunciato tutto ai giudici. Ora si attende il processo penale contro l’impiegata infedele.
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