Casale Monferrato (Gianni Patrucco) – Si calcola che siano stati complessivamente quasi 10.000 i partecipanti al “Teknival”, il più grande rave party d’Europa che si è svolto tra il 13 ed il 20 agosto nel quadrilatero compreso tra i comuni di Cancia e Breme in provincia di Pavia, e di Frassineto e Terranova, nel casalese, in provincia di Alessandria. Finalmente è finito venerdì scorso e i partecipanti hanno lasciato rifiuti dappertutto trasformando il Parco del Po, in quella zona, in un porcile. Ci hanno regalato una settimana di rumore infernale derivante dalla musica a migliaia di watt uscita da ben sei palchi di amplificatori. Sono venuti a bivaccare qui da noi da mezza Europa, prevalentemente da Francia, Olanda, Repubblica Ceca, Germania, Austria, con punte massime di partecipanti di circa 5000 persone. Gravi danni all’ecosistema della zona protetta in quanto si teme che molte specie animali come l’Airone Rosso ed il Falco di Palude che sembrano scomparsi in quanto questi rave si ripetono nella stessa area da anni e nessuno prende dei provvedimenti. Il danno per la riserva naturale è stato notevole, in quanto proprio quel fracasso assillante ha determinato la fuga degli animali che potrebbero anche non tornare più. Naturalmente sono scattati i controlli da parte delle forze dell’ordine, carabinieri, guardia di finanza, forestale e polizia delle questure di Alessandria e di Pavia, che hanno predisposto sin dal giorno 13 mirati servizi di controllo del territorio per identificare più partecipanti possibile sia in fase di afflusso che di deflusso. Mobilitata a questo proposito anche la digos con alcune pattuglie che hanno operato insieme a reparti della squadra mobile e a tecnici del della polizia scientifica. Sono stati identificati oltre 800 persone, controllati 300 veicoli ed elevati oltre 60 verbali per violazioni amministrative. Sono stati inoltre ritrovati due minorenni per cui c’era stata la denuncia di scomparsa da parte dei genitori, e sono stati arrestati sei giovani per furto aggravato, nei confronti dei quali sono stati emessi fogli di via obbligatorio della durata di tre anni. Speriamo che i sindaci della zona, invece dei soliti tavoli, predispongano dei piani concreti di azione per evitare che l’anno prossimo si ripetano simili barbarie.
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