Alessandria (Max Corradi) – Nella nostra provincia ci sono 1102 migranti ospitati da 30, tra associazioni e cooperative, per un costo ai cittadini di circa 40.000 euro al giorno (1,22 milioni al mese; 14,7 milioni all’anno). Le strutture che operano nel settore sono tutte controllate dal Pd e dai preti. I primi arrivi in Alessandria sono del novembre 2014 quando una trentina di profughi sono stati subito ospitati in appartamenti nuovi e ammobiliati – e non è populismo ma cronaca – mentre gli alessandrini che non riescono a pagare l’affitto sono di solito buttati in mezzo a una strada dalle autorità. Uno dei responsabili dell’accoglienza alessandrina è l’architetto Gianni Ghe, post comunista oggi Pd, vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria nonché presidente della Casa di Riposo Borsalino di Corso Lamarmora, recentemente decapitata per le dimissioni della maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione che sta per essere ricostituito grazie alle truppe cammellate di Lyon’s, Rotary e Goi. Il Maligno mi ha confidato che la cooperativa più importante che si occupa di accoglienza qui da noi è la Social Domus che è diretta emanazione dell’Ipab Borsalino di Corso Lamarmora. E ciò che lascia maggiormente perplessi, se l’amico Maligno ha ragione, è il fatto che un Ipab come il Borsalino, per sistemare i profughi, abbia svolto a suo tempo anche l’attività di intermediazione immobiliare che non è prevista dal piano di accoglienza del governo italiano, e neppure dagli altri enti pubblici di livello inferiore. Infatti nel novembre del 2014 il presidente Ghe ha gestito in prima persona la sistemazione negli alloggi dei profughi nonostante sia il responsabile diretto di un Ipab che dovrebbe prendersi cura solo degli anziani e non anche dei profughi. Perché allora, se tanto mi da tanto, non ospitare in uno di quegli appartamenti ammobiliati che Ghe ha trovato e utilizzato all’arrivo dei primi profughi, a spese degli alessandrini, anche quella coppia sfrattata nel settembre del 2014 dall’appartamento all’angolo fra Via Savonarola e Via Mazzini con l’intervento della forza pubblica? E il “Movimento per la casa” cosa pensa a questo proposito? Ci piacerebbe proprio saperlo. Ma al di là dei “populismi” resta il fatto che abbiamo qui da noi oltre mille migranti che non fanno niente dal mattino alla sera e per questo sono mantenuti da noi. Come mai i cinesi che, fino a qualche anno fa erano profughi anche loro, non hanno mai chiesto niente? Come mai i cinesi non hanno mai chiesto l’elemosina agli incroci? Come mai i cinesi non hanno mai percepito un centesimo dalle nostre strutture di accoglienza? Come mai i cinesi non si lamentano mai e lavorano dodici ore al giorno, e questi qua no?
Leave a Reply
Devi essere connesso per inviare un commento.