(Cichinisio) – Campionato Legapro 2016/2017: che Alessandria sarà? In attesa di conoscere le squadre inserite nel nostro girone di appartenenza (cosa tutt’altro che trascurabile) penso sia meglio dire come non sarà la futura compagine mandrogna: ovvero non sarà la copia conforme della squadra pensata e voluta l’anno scorso. Con un nuovo mister, visti i movimenti di mercato (non parlo solo degli acquisti ma pure delle cessioni) e prendendo atto di come è stata sistemata in campo nelle prime due uscite stagionali, sono certo che il 4-3-3 ed il calcio “spumeggiante”, marchio di fabbrica della passata stagione, siano andati in soffitta e ne sono dispiaciuto solo per gli scienziati di casa nostra, quelli che sognano di vincere le partite facendo “un gol più degli altri”. Adesso invece vi dico qual è la squadra che piacerebbe a me: quella che in un campionato prende meno di un gol ogni tre partite. Passiamo invece a ciò che probabilmente vedremo nel prossimo campionato in tema di moduli ed atteggiamento. Sul modulo ritengo indispensabile fare una premessa: quando si parla di numeri riferiti al modulo si indica la costruzione delle linee difensive quando la palla è in possesso dell’avversario, non appena avviata l’azione. Da come sono posizionati i giocatori, non appena comincia l’azione offensiva di un avversario infatti, a seconda del modulo applicato, scaturiscono una serie di situazioni e meccanismi sia nella fase difensiva (cioè di non possesso) che nel momento in cui si riesce a conquistare palla. Quindi, quando si legge che, ad esempio, un modulo “si trasforma in fase d’attacco” in un altro modulo, significa che il pennivendolo di turno non capisce un cazzo di calcio ed ha scritto una minchiata fotonica con la quale dimostra anche che sta prendendo per il culo il lettore. Detto ciò, Braglia ha fin qui disegnato la squadra con il collaudato 4-4-2, modulo che permette, tra l’altro, parecchie variazioni sul tema, sia durante il campionato che durante una stessa partita, con pochi interventi sulla formazione e sulla posizione dei giocatori in campo. Il più semplice che mi viene in mente è trasformare un 4-4-2, ad esempio con Gonzalez seconda punta, in un 4-2-3-1 con l’argentino dietro l’unica punta e attraverso il solo cambio del mediano esterno più difensivo con un attaccante di fascia: una sola sostituzione quindi, ma cambia sensibilmente la versione tattica della squadra. Tornando al 4-4-2 è altrettanto vero che il nostro Mister può contare su parecchie varianti. Ad esempio se schierasse Nicco e Branca mediani laterali avrebbe una squadra praticamente blindata, mentre se decidesse di inserire in quei due settori Marras e Iocolano applicherebbe lo stesso modulo ma con propensioni più offensive. Comunque sia, diventa fondamentale la zona di campo in cui Braglia decide, di volta in volta o a seconda degli avversari e delle situazioni di gioco, dove creare densità ed attaccare l’avversario in possesso di palla e, di conseguenza, da dover far ripartire il rovesciamento di fronte. Immaginare la linea difensiva di Braglia attestarsi a quaranta metri dal proprio portiere è per lo meno inconcepibile per cui credo che il nuovo mister riesca a trovare in fretta distanze ed equilibri visto che gli esperimenti suicidi li lascia volentieri ai suoi colleghi maestrini segaioli. Questo, per il momento, è il primo approccio alla nuova stagione, stagione che, se le premesse saranno confermate sul campo, ci vedrà assoluti protagonisti. Certamente questa nuova campagna acquisti una vittima l’ha già fatta: il Grande Capo Penna Ignorante. Pensare cosa rappresentava solo tre anni fa per il calcio mandrogno Penna Ignorante e vedere come adesso sia trattata dai più alla guisa d’una suocera ignorante e invadente stupisce, ma se mettiamo insieme le cagate che in questi ultimi tempi ha fatto ed ha scritto (anche sotto falso nome) la cosa non può meravigliare. Compresa l’ultima cappella che ha visto il Grande Capo negare fino all’evidenza l’arrivo di Gonzalez alla corte di Di Masi per il solo motivo che l’avevamo scritto noi. Tra l’altro, dopo aver storpiato per mesi il cognome di Gonzalez scrivendolo come se fosse il topo dei cartoni animati Speedy Gonzales, adesso gli ha affibbiato pure un nomignolo degno di un cucciolo di Cocker Spaniel che spero venga presto rifiutato dall’interessato e dai suoi nuovi tifosi. Intanto si sussurra che il direttore di Penna Ignorante le abbia imposto, come si faceva con gli alunni di seconda elementare con la zucca particolarmente dura, di scrivere 200 volte sul quaderno la frase: “Un vero giornalista non deve storpiare i nomi delle persone che cita. Ne va della credibilità e del giornale per cui scrive”. E visto che parliamo di Scuola Elementare la versione di “non è mai troppo tardi” calcistica, vale anche per le tardone come Penna Ignorante.
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