RITA ROSSA E L’IMMIGRAZIONE –
Improvvisamente il sindaco Rita Rossa, da quando la compagnia di adolescenti di cui faceva parte sua figlia è stata – per così dire – importunata da alcuni “migranti” sulla via della discoteca, ha scoperto la realtà degli effetti dell’immigrazione di massa. Sotto shock culturale, dapprima ha invocato l’intervento dell’esercito, poi ha supplicato il Ministero dell’Interno di distribuire i “richiedenti asilo” altrove, poiché divenuti troppi e ingestibili, e infine ha chiesto allarmata chi siano davvero coloro a cui lo stesso Ministero dell’interno sta affidando la gestione di tali “ospiti”. Tutto ciò, comunque, non le ha impedito di fare aderire il Comune di Alessandria al Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), ossia al “sistema 35 euro al dì” con cui lo Stato italiano sta svolgendo il ruolo di schiavista. Se non altro, in questa vicenda il Sindaco ha un merito: avere implicitamente ammesso che il Ministero dell’Interno sta affidando la gestione dei “profughi” a non si sa chi, cioè che la situazione è (volutamente) fuori controllo. Quello stesso Ministero dell’Interno che, allo stesso tempo, sta per siglare un “concordato” con le articolazioni italiane della Fratellanza Musulmana, gli stessi che abbiamo già visto sfilare per le vie di Alessandria in nome dell’”islam religione di pace”. È bene ricordare che la Fratellanza Musulmana esprime partiti moderati e pacifici per antonomasia come Hamas in Palestina e l’akp del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Non pretendiamo che il Sindaco, da buona socialista del XXI secolo convertita sulla strada del capitale finanziario globalizzato, comprenda le conseguenze devastanti – in termini di deflazione salariale, depauperamento del welfare e dei servizi, coesione sociale, sicurezza e controllo del territorio – dell’arrivo di un massiccio “esercito industriale di riserva” di immigrati in un contesto dove gli effetti della crisi che perdura dal 2008, già gravi di per sé a causa delle scellerate politiche macroeconomiche dell’UE (l’euro), sono stati acuiti dal dissesto finanziario dichiarato dal Comune. Vorrà dire che ci penseremo noi a partire dal 2017, se gli alessandrini vorranno concederci fiducia, a rimettere un po’ d’ordine, per quanto di competenza di un comune. Inizieremo dal fare un bel repulisti delle incrostazioni tra Pd e cooperative, Onlus e “non si sa chi” vari che lucrano sull’immigrazione in maniera del tutto opaca, e a rivedere i rapporti tra Comune e Ministero dell’Interno. E poi metteremo le cose in chiaro nei rapporti di convivenza con la comunità sunnita che risiede in città: non permetteremo il fiorire di ghetti dove vige la legge della comunità più forte. Molenbeek la lasciamo volentieri dove sta.
Lega Nord – Sezione Cittadina di Alessandria
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