Alessandria (Andrea Guenna) – Oggi è in riunione l’assemblea straordinaria del gruppo Cairo Communication per discutere l’aumento di capitale da 70 milioni con l’esclusione del diritto d’opzione, e dunque aperto a eventuali nuovi azionisti. Dopo che l’alessandrino Urbano Cairo si avvia ad acquisire il Corriere della Sera, si fanno i conti visto che la cordata IMH (International Media Holding) composta dal numero uno del fondo Investindustrial Andrea Bonomi e da un nucleo di vecchi soci di Rcs ha deciso di ritirarsi dalla battaglia contro Cairo Communication, rinunciando a considerare valida la propria offerta pubblica di acquisto che ha raccolto adesioni fino al 37,7% del capitale di Rcs contro il 48,82% di Cairo. Anche se i risultati ufficiali delle offerte saranno resi noti giovedì prossimo, è possibile tirare le somme anche e solo giovedì 28 luglio chi ha aderito all’Opa di Imh potrà migrare su quella del patron de La7. Solo allora sarà chiaro il nuovo azionariato della Rizzoli mentre Cairo è pronto ad acquistare le azioni di chi aveva aderito all’Opa di Bonomi perché non ci sarà nessun problema di liquidità, in quanto è previsto che occorreranno circa 80 milioni che sono a disposizione. Per ora l’imprenditore alessandrino potrebbe avere da un minimo del 48,8% (se non arriveranno altri titoli) a un massimo del 61,8% di Rcs. Allo stesso modo la quota di controllo di Cairo della sua società potrà oscillare da un massimo del 52,8% a un minimo del 48,1%. La sua appare blindata in quanto lo stesso Bonomi non sembra puntare i piedi poiché i soci di Investindustrial lo avrebbero convinto a ritirarsi. In questo caso la newco Imh, per il fatto che non vi sono ancora confluite le azioni dei soci, andrebbe diritta verso lo scioglimento. Via Bonomi, i quattro soci storici – Mediobanca, Della Valle, Unipol e Pirelli – resterebbero in Rcs con meno del 25% se decidessero di comprare anche il 2,17% acquistato direttamente sul mercato da Imh. A questo proposito Urbano Cairo ha già fatto sapere che sembrano dei buoni compagni di viaggio per cui non è da escludere un accordo a breve per la definitiva chiusura dell’Opa.
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