LA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ NON SI FA CON L’ESERCITO –
Le dichiarazioni del Sindaco Rossa (nella foto) che chiede addirittura l’intervento dell’esercito per contrastare la criminalità, non micro, che sta dilagando in città, ci lasciano assolutamente interdetti e basiti. Ma come? Per anni ci hanno ripetuto come un mantra la nenia che i cittadini sopravvalutavano il problema delinquenza in Alessandria asserendo che si trattava nella maggior parte dei casi di insicurezza “percepita”, non reale ed ora vengono addirittura fatte proposte drastiche come l’ausilio dei militari? Alessandria come Palermo, Napoli, Reggio Calabria, una città militarizzata. Seguendo questo ragionamento interventistico saremmo tentati di proporre l’utilizzo dell’aviazione, dei droni e il rientro di qualche migliaio di militari dalle missioni internazionali per essere impiegati in città. Stando con i piedi per terra ci vengono in mente alcune considerazioni. Innanzitutto i cittadini che da tempo sostengono che la sicurezza in questa città, intesa come furti, atti di violenza, rapine è, negli ultimi anni, decisamente venuta meno. Bastava forse ascoltarli e tentare di dare loro qualche risposta concreta, cosa mai avvenuta. Può un’amministrazione pubblica essere presa per i fondelli da una quindicina di clandestini che continuano a vessare le persone che parcheggiano al Berlinguer antistante l’ospedale civile? Può tollerare che la stessa vergogna venga replicata nei maggiori parcheggi della città Può tollerare che senegalesi perfettamente organizzati stazionino regolarmente fuori dai centri commerciali, dalle nostre chiese, dai nostri cimiteri? Può tollerare che in città ognuno in macchina si senta libero di fare impunemente quello che diavolo vuole consapevole di poter contare sulla totale impunità? Può tollerare più di cento occupazioni abusive alla faccia degli onesti che diligentemente aspettano il loro turno per una casa popolare che forse non otterranno mai? Tutti ovviamente risponderemmo no. Purtroppo questa risposta razionale e ragionevole non è stata data dalla nostra Amministrazione. Evidentemente a nulla sono serviti i presidi che la Lega ha organizzato in questi anni cercando di portare all’attenzione dell’esecutivo la questione sicurezza, un tema che credo non debba avere connotazioni politiche. Più volte abbiamo evidenziato la scarsa incisività del tavolo provinciale sulla sicurezza , che ha dimostrato ancora una volta la funzione, invero molto ridotta, delle Prefetture. Alessandria non è una città con i problemi di altre realtà urbane molto più grandi come Milano, Torino, Roma, Napoli. Siamo una città di medie dimensioni dove la qualità della vita dovrebbe essere quanto meno accettabile. Dove la gente non dovrebbe aver paura di uscire la sera per andare al cinema, a teatro o semplicemente passeggiare nei giardini pubblici divenuti ormai terra occupata stabilmente da spacciatori, drogati, alcolizzati extra comunitari. Non servono quindi misure da legge speciale; è sufficiente riprendere il controllo del territorio sia con risorse umane che tecnologiche; far rispettare le regole a tutte quelle persone che arrivano a casa nostra facendo ben presente che qui è casa nostra quindi: o ti adegui o te ne torni da dove sei venuto con tanti saluti. Il Sindaco si faccia portavoce nei confronti del Governo affinché quest’ultimo si premuri di destinare – anziché tagliare – risorse alle forze dell’ordine costrette ad operare in condizioni indecorose. Il nostro Paese non può diventare la terra di Bengodi per i criminali extracomunitari e dell’Est Europa nella convinzione che ” tanto qui non ci possono fare nulla”. Forse siamo ancora in tempo, mettendo ovviamente in atto tutte le misure suddette al fine di dare risposte concrete ai cittadini non solo in tempi di campagna elettorale ma in modo continuativo.
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