Novi Ligure (AL) Franco Traverso – Ennesima spaccatura all’interno del Pd provinciale stavolta a causa della gara di assegnazione del servizio di nettezza urbana. Dopo la fusione, approvata nel novembre scorso in Consiglio Comunale a Tortona, di Asmt con Atm, confluite in Asm Voghera socia di Gestione Ambiente (società di raccolta rifiuti di tortonese e novese) insieme a Iren, ieri sera a Palazzo Pallavicini, sede del Consorzio Servizio Rifiuti (CSR) le società 5 Valli (Terre del Giarolo con Volpedo e Sarezzano) ed Econet (ovadese e novese) si sono smarcate da Gestione Ambiente acquistandone le quote (oltre 450.000 euro per Econet e circa 150.000 euro per 5 Valli). In forza di questa operazione congiunta le due società di raccolta rifiuti sono diventate pubbliche (Gestione Ambiente, che è stata liquidata, è partecipata da Iren che è un privato) e daranno vita, nei rispettivi territori, a due “sottoambiti” territoriali per la cui gestione dovranno presentare un piano industriale al consorzio CSR.
La riunione, presenti molti sindaci e i rappresentanti delle tre società consorziate, è stata piuttosto animata ed ha fatto registrare un forte contrasto tra i comuni soci di Econet e quelli di Gestione Ambiente, la maggioranza dei quali a “trazione” Pd. Il dato politico è che a Ovada e Acqui non vogliono saperne di stare insieme a novesi e tortonesi, capitanati dal sindaco di Novi Rocchino Muliere, dall’a.d. e direttore generale di Acos S.p.A. di Novi Ligure, già presidente di Gestione Ambiente, Mauro D’Ascenzi e dalla sindaca di Alessandria nonché presidente della Provincia Rita Rossa, tutti rigorosamente del Pd.
Il dato amministrativo che vede Econet (acquese e ovadese) e 5 Valli (Val Curone, Grue, Ossona e Borbera, con Volpedo e Sarezzano) staccarsi da Gestione Ambiente, è da intendersi come una grave sconfitta per Mauro D’Ascenzi che avrebbe preferito mantenere la partecipazione in 5 Valli ed Econet per spianare la strada a Iren che così avrebbe di fatto controllato lo stesso consorzio CSR.
Infatti era stato lo stesso D’Ascenzi in un recente passato a fare entrare Iren (la cooperativa rossa di Reggio Emilia, un privato) in Gestione Ambiente, anche se la legge non consente l’assegnazione diretta del servizio se nella società che lo deve gestire c’è un privato, per cui sarebbe stato gioco forza andare a gara. Ma ora si è sciolto il nodo e le due società periferiche, liberate dalla partecipazione di Gestione Ambiente ed essendo oggi a partecipazione pubblica (Comuni), non devono andare a gara ma possono continuare a lavorare come prima. E con costi molto inferiori a Gestione Ambiente che conta più di 70 dipendenti contro la ventina a testa di Econet e 5 Valli.
Il piano di Muliere, D’Ascenzi e Rita Rossa avrebbe favorito la costituzione di una “maxi multiutility” alessandrina, con Amag partecipata da CSR con Iren socio di maggioranza, operazione caldeggiata dal sindaco di Torino Piero Fassino. Ora tutto il castello rischia di crollare fragorosamente anche perché la conferma di Fassino a sindaco è messa in forse dalla probabile vittoria della grillina Appendino per cui Rita Rossa & C., non avendo più sponde nella metropoli sabauda, sarebbero in seria difficoltà anche per il futuro stesso di Amag con annessi e connessi.
Il progetto era noto da tempo perché era stato presentato nella precedente riunione del CSR dell’inverno scorso dai novesi che avevano addirittura proposto di approvare il piano industriale che avrebbe favorito tale soluzione, ma il vicesindaco di Carrega Ligure Giovanni Chiesa aveva detto di no facendo presente la volontà di tutti i sindaci delle valli tortonesi e della Val Borbera di mantenete autonoma la partecipata 5 Valli che funziona benissimo così com’è, in quanto “la raccolta rifiuti deve essere un servizio e non un business”. La stoccata era diretta proprio a D’Ascenzi che da tempo perora la causa di Iren. Presente a quella riunione anche Ennio Negri del consiglio di gabinetto del sindaco di Tortona Gianluca Bardone, che ieri ha presieduto la riunione in qualità di nuovo presidente del consorzio CSR.
Ma se c’è anche un problema amministrativo per cui i comuni soci di Econet e di 5 Valli hanno chiesto conto al CSR del fatto che è stato commissionato uno studio a Contarina SpA, una società in house providing a partecipazione pubblica che si occupa della gestione dei rifiuti nei 50 Comuni aderenti al Consiglio di Bacino Priula all’interno della provincia di Treviso, per una parcella milionaria. Uno studio di fattibilità perfettamente inutile in quanto le due società periferiche lavorano già a pieno regime e non hanno da modificare niente. Devono solo presentare al consorzio un piano industriale che è già nella realtà dei fatti.
Non è finita perché il sindaco di Brignano Frascata Roberto Mandirola ha inviato una lettera al presidente della società 5 Valli di cui il suo Comune è socio per conoscere lo stato creditorio dell’azienda. Infatti, a fronte dell’esposizione per l’acquisto delle quote di Gestione Ambiente, per Mandirola (di cui pubblichiamo la lettera sotto), qualche Comune socio è in ritardo coi conferimenti, con evidente allusione al Comune di Dernice di cui è sindaco Carlo Buscaglia (Pd – nella foto) che è anche consigliere provinciale delegato ai trasporti e risulta essere uno dei pochissimi sindaci d’Italia (se non l’unico) ad essersi aumentato lo stipendio nell’ultimo anno.
Quindi, se da una parte il suo Comune non paga la nettezza urbana, dall’altra approva l’aumento di stipendio del suo sindaco.
Anche questa è la dimostrazione che il Pd qui da noi è veramente allo sbando.
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