Acqui Terme (AL) Anna Briano – Continua la resistenza delle popolazioni della Val Bormida che non vogliono la discarica di Sezzadio. Dopo la clamorosa contestazione di mercoledì 9 marzo nei confronti della presidente della provincia Rita Rossa (che è anche la sindaca di Alessandria) che ha autorizzato l’opera, giunta in città in compagnia del fido Enrico Mazzoni per partecipare ad un incontro sulla struttura nella sede del Pd, ora chi si oppone marcerà sul capoluogo per protestare sotto le finestre di Palazzo Ghilini. La contestazione popolare è prevista per sabato 11 giugno e non saranno solo una ventina come a marzo, ma alcune centinaia di persone che arriveranno nel capoluogo da ogni angolo della Val Bormida alessandrina e astigiana. Alla testa del corteo ci saranno molti sindaci con tanto di fascia tricolore che hanno già confermato la loro presenza, capeggiati da Enrico Bertero sindaco di Acqui, a conferma del fatto che nessuno vuole quell’insediamento nell’area della Cascina Borio, pertinente ad un vecchio fabbricato rurale, dove esiste una cava che sarà destinata a diventare una discarica per il Cociv, il general contractor del Terzo Valico che punta a depositarvi un milione di metri cubi di smarino. In totale la dentro finiranno 1,7 milioni di metri cubi di detriti con grave pericolo per la falda acquifera che sta sotto e che alimenta l’acquedotto per quasi tutti i Comuni dell’acquese. Dopo una lunga controversia, per cui in un primo momento, nel 2014, la Provincia (presidente Filippi) aveva negato l’uso dell’area, l’anno scorso, con una strana sentenza del Tar, si autorizzava la destinazione d’uso a discarica per la ditta Riccoboni e la Provincia concedeva le autorizzazioni (presidente Rossa).
La vicenda presenta molte ombre anche perché, nell’ambito della grande inchiesta ancora in corso condotta dai carabinieri del Noe e dalla Guardia Forestale che ha portato a sequestri e arresti con l’Operazione Triangolo coordinata dalla Dda di Torino, è spuntato il nome di un certo Michele Marotta, 44 anni di Nola in provincia di Napoli ma residente a Vigevano, legale rappresentante dell’impresa Bioinerti con sede a Casale Monferrato che opera proprio a Sezzadio in località cascina Borio, proprietaria in parte dei terreni destinati alla discarica della Riccoboni. Ottanta gli indagati, anche camionisti, piccoli padroncini che, pur consapevoli del traffico illecito, si “tappavano il naso” e viaggiavano dalla Liguria diretti alle discariche del Basso Piemonte per cui, invece di 200 o 300 euro a viaggio, introitavano più del doppio. Per questo motivo gli inquirenti ritengono che non potessero ignorare la natura del traffico illegale ed ora anche loro devono rispondere di illecita gestione dei rifiuti.
L’indagine, avviata nel 2011, è sfociata l’anno scorso in una serie di perquisizioni domiciliari e locali, oltre che nella nostra provincia, anche in quella di Genova presso ditte del settore della gestione delle terre e rocce da scavo. Il valore dei beni sequestrati è di 10 milioni di euro, mentre il volume d’affari sarebbe di almeno 2 milioni di euro. Il danno erariale relativo all’omesso pagamento del tributo di discarica è valutato in un milione di euro circa. A Sezzadio sarebbero già finite circa 700 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi in forza di accordi presi, stando agli inquirenti, proprio con Michele Marotta che, con la Bioinerti di Casale, avrebbe ritirato e gestito materiali per cui la discarica di Sezzadio non è compatibile. Ora siamo al redde rationem in quanto i sindaci dell’acquese non intendono indietreggiare e chiedono la chiusura immediata della discarica per impedire la contaminazione della falda acquifera che dà da bere a circa 50.000 persone. Su Alessandria punteranno una dozzina di autobus provenienti da Sezzadio, Castelspina, Mantova di Predosa, Rivalta Bormida, Cortemilia (Asti), Terzo e Strevi, ma sfileranno anche gli agricoltori alla guida di una cinquantina di trattori, in quanto temono fortemente che le coltivazioni possano essere compromesse dall’inquinamento della falda.
Intanto i vari comitati della Valle Bormida e le associazioni Sezzadio Ambiente e Zenzel stanno distribuendo migliaia di volantini mentre continuano ad organizzare assemblee in ogni Comune della zona. Stasera alle nove nell’ex Taglieria del Pelo di Via Wagner ad Alessandria, si terrà un dibattito sui rischi dovuti alla discarica ed al Terzo Valico.
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