Alessandria – Una psichiatra dell’ospedale di Ovada, la dottoressa Patrizia Giacobbe di 61 anni, deve rispondere di omicidio colposo in quanto, non essendosi accorta dello stato di grave instabilità mentale di Pier Luigi Sommo 42 anni – al tempo dei fatti ne aveva 36 – lo dimetteva dall’ospedale, consentendogli di tornare a casa a Predosa dove, in preda a un raptus omicida, uccideva l’anziana madre Franca Pisano di 73 anni con numerose coltellate. La sera del 12 luglio 2010 Sommo era in auto con un amico al quale stava confidando di avere un difficile rapporto coi genitori quando, all’improvviso, apriva la portiera e se ne andava nel bosco. L’amico non lo ha più ritrovato e forse confidando nel fatto che sarebbe tornato a casa a piedi, dato il tratto breve di strada da fare, non ha detto niente a nessuno. Ma Sommo non tornava a casa ed era ritrovato la mattina dopo nudo e pieno di ferite per cui era portato al pronto soccorso di Ovada. Dalle prime testimonianze degli infermieri risulta che l’uomo, giunto all’ospedale, risultasse lucido e calmo, anche se era del tutto evidente che, per lo stato in cui si trovava, mezzo nudo e tutto graffiato e per aver vagato a piedi per tutta la notte, non era una persona sana di mente. Tuttavia la dottoressa Giacobbe lo affidava al padre a patto che lo conducesse l’indomani mattina al distretto psichiatrico di Alessandria. Ma una volta a casa, poco dopo le quattro del pomeriggio, Pier Luigi Sommo uccideva la madre con un coltello da cucina. Per il perito del tribunale la dottoressa Giacobbe non ha agito approfondendo lo stato di salute mentale del Sommo e, lasciandolo andare a casa, ha indirettamente favorito l’omicidio della signora Pisano.
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